di Giuseppe Malatesta
Jolanda di Savoia. Hanno destato il giusto sconcerto, in occasione della presentazione della candidata sindaco Gabriella Dellacecca, le immagini che ritraggono lo stato di degrado assoluto dell’ex zuccherificio jolandino, un’area dismessa da anni ma abbastanza vicina al centro abitato e soprattutto tranquillamente accessibile da costituire un pericolo non indifferente non solo per la pubblica sicurezza, ma anche per la salute dei cittadini.
Il motivo è presto detto (e documentato dal materiale fotografico): in gran parte dei locali interni dello stabile domina amianto sbriciolato, resti di una pavimentazione sconnessa e provata dal tempo trascorso e dalle intemperie. “Questo è certamente l’elemento più preoccupante – racconta Dellacecca -, ma si aggiungono rifiuti abbandonati, ferro arrugginito e sterpaglie che potrebbero prendere fuoco, siringhe e aghi abbandonati nei bidoni all’esterno, una scala pericolosa poggiata al silos più alto, che potrebbe invogliare i bambini ad arrampicarsi”.
“Cosa succederebbe in quel caso? Qui entrano in gioco non solo la responsabilità penale, ma anche quella morale, a mio parere. Non mi interessa il motivo per cui l’area presenta queste criticità, mi interessa capire se chi doveva vigilare lo ha fatto, perché non mi pare: il candidato sindaco alle prossime amministrative (Paolo Pezzolato, ndr) è in consiglio comunale da anni, mi chiedo se sia mai andato a vedere in che stato versa l’ex zuccherificio. Io ci sono andata, perché è questo che devo ai miei elettori”.
Impossibile non tirare in ballo il sindaco Elisa Trombin: “Non è forse il sindaco il responsabile del Comune? Dovrebbe forse occuparsene un tecnico comunale? Se si vuole negare la presenza di amianto si mostrino i documenti dell’Arpae che attestano che va tutto bene. Intanto – conclude Dellacecca – qualche giorno fa sono arrivati gli operai per le pulizie di pasqua, o per le pulizie pre-elettorali”.
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