Politica
18 Aprile 2019
L'ex premier deposita 10 querele contro i suoi 'nemici': da Travaglio a Piero Pelù, e non risparmia la ferrarese. Imbarazzo tra i parlamentari Pd al sit-in dei risparmiatori

Renzi querela Giovanna Mazzoni e riapre la ferita tra risparmiatori e Pd

di Ruggero Veronese | 4 min

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I risparmiatori di Carife che oggi (18 aprile) erano presenti alla manifestazione di protesta contro il governo a Roma, riferiscono di un certo imbarazzo tra i parlamentari del Pd giunti a supportare l’iniziativa. Proprio ora che tra il Partito Democratico e gli ‘azzerati’ è tornata un po’ di armonia, con il governo gialloverde primo bersaglio delle lamentele per via dei continui ritardi dei rimborsi agli ex azionisti, ci ha pensato Matteo Renzi a riaprire la vecchia ferita. L’ex premier ha infatti annunciato di voler querelare “chi mi ha accusato di essere un ladro sulla vicenda banche”. Ovvero la risparmiatrice ferrarese Giovanna Mazzoni, che non ha mai nascosto la propria antipatia e le proprie critiche verso Renzi, bersaglio anche di un sua contestazione mentre si trovava alla Festa dell’Unità di Bologna nel settembre del 2017.

Proprio durante quella contestazione, Mazzoni si presentò sotto al palco chiedendo al governo di restituire “i soldi ai risparmiatori, ci avete rubato i soldi”. Ricevendo la pronta replica di Renzi (“avete rubato lo dice a sua sorella”), prima di essere allontanata dalle forze dell’ordine. Pochi mesi dopo, in dicembre, il legale responsabile del Partito Democratico toscano, Francesco Bonifazi, depositò una querela per diffamazione verso la risparmiatrice ferrarese. Ma poche ore dopo arrivò la notizia che la querela era stata ritirata. Probabilmente, considerata la rapidità di queste tempistiche, più per considerazioni politiche ed elettorali (ovvero per non alimentare ulteriormente la tensione tra Pd e risparmiatori azzerati) che per valutazioni giuridiche.

Tensioni che oggi passano in secondo piano per Renzi, che nonostante l’evidente imbarazzo a cui espone i suoi compagni di partito presenti al sit-in dei risparmiatori, ha comunque deciso di dare il via a una serie di ‘vendette’ verso chi gli ha rivolto le critiche più feroci nel suo periodo al governo. Attraverso il suo portale online ‘enews’, Renzi ha infatti annunciato l’avvio di 10 cause civili che coinvolgono nomi anche molto noti: “Avevo promesso di iniziare a chiedere i danni per le infamie che ho ricevuto in questi anni – scrive Renzi -. E vi avevo garantito che vi avrei tenuti informati”.

Ecco quindi la lista delle persone coinvolte nelle 10 querele depositate da Renzi: si va da Piero Pelù (“Per avermi definito in diretta Tv al concertone ‘boy scout di Licio Gelli'”), a Marco Travaglio (“Per le immagini offensive in uno studio tv”, ovvero un rotolo di carta igienica con impressa la faccia dell’ex premier sullo scaffale di una libreria), oltre alla giornalista Rai Costanza Miriano (“per aver sostenuto che i bambini morti in mare sono morti per colpa “di un porto aperto da Renzi””), lo chef Vissani (“per avermi definito “peggio di Hitler”), la giornalista D’Eusanio (“per avermi insultato in tv”), il ministro Trenta e la senatrice Lupo (“per le dichiarazioni sull’aereo di Stato”) e testate come le Cronache di Caserta (per un editoriale sull’aereo di Stato), Panorama (“sulla vicenda Paita – alluvione di Genova”) e il Fatto Quotidiano (“Per avermi attribuito la realizzazione di leggi ‘ad cognatum'”).

La decima querela ha invece come bersaglio “chi mi ha accusato di essere un ladro per la vicenda banche”, senza fare nomi. Da Roma, dove i risparmiatori erano impegnati nella manifestazione contro il governo, arriva però la conferma: la persona (o una delle persone) in questione è Giovanna Mazzoni. Che in passato ha effettivamente accusato il governo Renzi di aver “rubato” i soldi delle banche. Ora, a tre anni di distanza, Renzi decide di togliersi i sassolini dalle scarpe e deposita la querele per chi durante il suo periodo di governo ha rivolto verso l’ex premier le considerazioni più dure. Se le querele sono fondate sarà ovviamente un tribunale a stabilirlo. Quel che è certo è che, dal punto di vista politico, quella contro Mazzoni è un’azione giudiziaria che rischia di minare nuovamente quei piccoli ma importanti segnali di distensione che da qualche mese il Partito Democratico e le associazioni dei risparmiatori azzerati si stavano lanciando. “Abbiamo incontrato il nuovo segretario del Pd Zingaretti – racconta uno dei manifestanti in piazza Montecitorio -, che ci ha espresso la sua solidarietà. Ci ha detto che nemmeno lui si capacita di questa iniziativa di Renzi”.

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