di Simone Pesci

Un altro spazio della città che toglie il prefisso ‘ex’. È il Teatro Verdi, che nella mattinata di lunedì, alla presenza del sindaco Tiziano Tagliani, dell’assessore regionale Patrizio Bianchi, e davanti a diversi membri della giunta comunale, ha riaperto.

Per meglio dire, ha aperto lo “Spazio Vedi”, un luogo che diventerà un vero e proprio laboratorio nel cuore di Ferrara. Una sorta di sala polivalente, come è stato spiegato nel convegno che ha seguito il taglio del nastro operato da Tagliani e Bianchi, affiancati da Aldo Modonesi e Caterina Ferri.

Alla giornata di festa aperta alla città, ha partecipato anche una delegazione di studenti delle scuole “Roiti”, “Dosso Dossi” e “Bachelet”. Il filo rosso che ha unito la mattinata è stato quello europeo, dato che i numerosi interventi dei relatori sono serviti, oltre a rendere partecipi gli allievi sul percorso di recupero del teatro, a illustrare i tanti progetti e bandi grazie ai quali la città estense sta cambiando faccia.

A partire proprio dal recupero e al ripensamento di alcuni immobili. “In questo spazio vediamo la concretizzazione di dieci anni di lavoro” ha esordito l’assessore alla Cultura del comune di Ferrara Massimo Maisto, che ha rivelato ai ragazzi alcune mire dell’attuale amministrazione, che ha sempre parlato di “promozione della cultura diffusa, ovvero in tutta la città”, e di un progetto denominato Ferrara contemporanea “perché la tradizione non può diventare una gabbia, e pur rispettandola Ferrara può essere moderna”.

“Spazio Verdi” incarnerà in pieno queste due caratteristiche, secondo Maisto: “Questo luogo non sarà più un teatro ma un laboratorio digitale, quanto di più tradizionale e quanto di più innovativo. E’ uno spazio che si unisce ad altri spazi come Wunderkammer e Grisù, flessibile, per grandi happening e seminari”.

Dentro all’edificio, raggiungibile da via Castelnuovo 10, troverà casa anche il centro per la mobilità sostenibile, mentre il piano terra vede la collocazione di un bike café con affaccio su piazza Verdi. Al primo e secondo piano, invece, gli spazi saranno dedicati a convegni, eventi e installazioni.

“Qui dentro credo non ci saranno singole iniziative, ma credo che accadranno le cose nuove delle quali ha bisogno la nostra città” ha concluso Maisto.