Indiscusso
26 Febbraio 2019

Pediniamo chi compra invece di chi spaccia

di Marzia Marchi | 5 min

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Io li capisco i ferraresi, così come molti italiani, che si illudono di trovare il cambiamento. Li capisco e li compatisco, dal latino cristiano compàti, soffro insieme.

Si aspetta il Messia in fondo, colui che risolverà i problemi che ogni giorno ci affliggono e più i problemi aumentano più l’attesa cresce. Quando ci sarà lui… quando ci saremo noi… come se di fronte al dilagare della corruzione – che in fondo è il tarlo di base che mina il nostro Paese e il vivere sociale in generale – ci potesse essere la risposta di qualcuno miracoloso.

Abbiamo un problema in Gad che comincia ad essere consistente e invece di sedersi tutti ad un tavolo, da destra o da sinistra che si provenga, con un cappello che sia istituzionale o politico o civico, ci si sbrana l’uno con l’altro nella guerra delle fazioni nell’illusione – nemmeno pia – che uscirà la risposta semplice ad un problema estremamente complesso..

Ho frequentazione quotidiana, per ragioni professionali, con gli ormai famosi nigeriani, che per qualcuno costituiscono ormai al grattacielo una Little Nigeria, con tutti gli annessi e connessi che una altra Little nazione ci può evocare. Ora, i nigeriani sono uomini con sentimenti, desideri e paure tale quali quelle dei ferraresi, anzi magari qualche paura in più, visto che arrivano da noi dopo viaggi perigliosi e sanno, in più, di non essere accetti. Tra loro, come tra noi tutti ci sono sentimenti di invidia e di rabbia che spesso non trovano i canali di sfogo che l’onesto cittadino ferrarese ha invece a disposizione in un menage tutto sommato più lineare. A quel punto la strada di sfogo è bella che servita sui percorsi dello spaccio, del furto, magari dell’estorsione. Molti delinquono, da nigeriani, come molti delinquono da ferraresi o da italiani, magari con modalità diverse, dall’interno di una banca o di una amministrazione comunale o magari stando a capo di una Regione importante.. questione di opportunità!

Dunque che fare? Perché neanche a me, che sono buona o per qualcuno solo buonista, fa stare tranquilla uscire dalla stazione e trovarmi in mezzo a una rissa.

Lo dico esplicitamente: bisogna capovolgere il problema, che non sono loro, gli stranieri, ma siamo noi, noi cittadinanza, noi amministrazione, noi burocrazia e legge italiana, noi società perbenista e vigliacca.

Andando per ordine: lo spaccio è lucroso, perché c’è chi compra. Chi compra? Partiamo da lì. Pediniamo chi compra invece di chi spaccia e capiamo perché!

Il pusher è ricco? A spanna direi di no, a giudicare dall’utenza che ho in carcere, ma il giro di droga è ancora fortemente lucroso a monte, così lucroso che nessun governo ha avuto il coraggio, o l’interesse.. di metterci le mani. Il cambiamento comincia da lì, capiamolo!

Le case da gioco attraggono e creano il giro degli emarginati, altro luogo di ritrovo dei nigeriani e non solo, luogo però intoccabile, con il gioco d’azzardo propagandato dalla pubblicità sui canali ufficiali. Il cambiamento passa anche da lì!

L’abitazione, tra i diritti primari di ogni essere umano. Lo spacciatore investito sabato scorso, domenica è stato trovato in ipotermia, evidentemente non aveva una casa calda in cui ristorarsi.

Certo secondo qualcuno avrebbe proprio dovuto morire sotto quella macchina, ma si sa io sono buona e penso che un’ opportunità vada data a tutti, anche a “quei negri” che si ostinano a venire a cercare condizioni migliori di vita nel nostro Paese o nell’Europa, (la quale sistematicamente depreda le loro risorse) e che fanno nella stragrande maggioranza dei casi i mestieri che noi non vogliamo più fare e che, per giunta, si sentono umiliati dalla fama che conferisce loro quella percentuale minoritaria che delinque.

E allora mettiamoli in condizione di avere una casa dignitosa e una situazione lavorativa stabile e soprattutto evitiamo di speculare sugli affitti che vengono loro proposti.

Era iniziato un bel lavoro di verifica sui sistemi di affitto degli appartamenti del grattacielo, poi inabissato nel silenzio. Ma in questo Paese dove ti comprano un appartamento a tua insaputa c’è anche chi affitta a sua insaputa e allora succede che accumuliamo tutti i guai nell’unico posto e che qualcuno s’arricchisce molto e qualcun altro ci rischia la pelle.

Sfruttamento della prostituzione, idem come con la droga. Chi va a puttane è meno responsabile di chi le organizza forse?

Quindi un’amministrazione pubblica efficiente comincia ad esaminare con attenzione il sistema delle abitazioni , senza privilegiate i cittadini di serie A e va a spulciare il sistema dei contratti di lavoro, sia a livello nazionale che locale, intanto che rafforza le forze dell’ordine e disloca l’esercito!

Chi vuole veramente risolvere il problema e a volte – come si si è visto – basta un mediatore linguistico, si pone domande e cerca risposte, senza massacrare d’infamia un popolo o una condizione già sfigata di suo, quella del migrante.

Se a Ferrara, cominciamo a tremare per piccole risse la risposta non può essere: cacciamoli via, spostando solo il problema un po’ più in là, o creando invisibili al grido di espulsione, sapendo benissimo che è impossibile da realizzare, e che oltretutto è un reato morale.

Senza affrontare i problemi uno per uno, da un diverso punto di vista e con un piano di lungo periodo si creano solo nuovi ghetti dove il cerchio dello sfruttamento si chiude.

L’Italia, settima potenza mondiale, ha ormai le favelas come i disperati Paesi in eterna via di sviluppo. Se il sospetto che fosse stato ucciso un loro connazionale ha indotto alla rivolta nei giardini del grattacielo, forse è anche perché continuano a morire bruciati o assiderati migranti sfruttati nei ghetti di Rosarno o di San Ferdinando di cui nessuno di cura. Se poi gli ultimi s’incazzano, non avendo niente da perdere… allora sì che c’è da tremare!

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