Lorenzo Marcucci

Lorenzo Marcucci, l’ultimo dei consiglieri entrati in municipio per il Movimento 5 stelle, svela il sipario sui retroscena che bloccano le attività dei grillini a Ferrara. E questo a pochi mesi ormai dalla scadenza elettorale.

Proprio per questo “per le prossime elezioni è necessario individuare la persona che rappresenterà il movimento a Ferrara in modo condiviso e trasparente tramite quello che è lo strumento principe del movimento, la consultazione degli iscritti alla piattaforma Rousseau. In questi giorni la stessa modalità è stata adottata con successo in realtà a noi vicine.

Una consultazione che “deve essere organizzata con trasparenza e imparzialità, soprattutto a Ferrara dove storicamente convivono più gruppi di attivisti. E questa imparzialità può essere garantita solo dal gruppo consiliare, unico autorizzato a rappresentare il simbolo del movimento fino alle prossime certificazioni. Non è possibile attendere che venga fatta da parte di uno dei gruppi, perché avvallerebbe gli altri a non presentarsi”.

E qui viene il problema. Ad oggi i consiglieri Marcucci, Fochi, Balboni e Bazzocchi, capogruppo, non hanno accesso ai canali di comunicazione ufficiali del Movimento 5 stelle, e cioè il sito internet, “che oggi risulta essere stato oscurato senza consultare il parere dei consiglieri, e che conteneva fra l’altro le prove della restituzione di parte dei gettoni di presenza”, e la pagina facebook.

“Non mi è dato sapere chi sia abilitato a pubblicare su tale pagina – premette Marcucci, se non che ci è richiesto di far passare le comunicazioni tramite la consigliera Ilaria Morghen, senza che nessuno di noi l’abbia nominata referente, e che Mauro Ballola, vicino a Laboratorio Civico a quanto so, risulta ‘membro del team’ come visionabile nella pagina stessa”.

La cosa non è puramente formale. “Io stesso diverse volte ho dovuto rinunciare a contattare cittadini che ci segnalavano cose di interesse per la città, magari tramite la mail del gruppo consiliare, perché gli stessi erano già stati contattati da chi gestisce la pagina facebook. Mi è stato impedito da parte della consigliera Morghen di presenziare a un incontro per una di queste segnalazioni”.

Il timore di Marcucci è che tutto ciò “vada a discapito della cittadinanza e del Movimento”.

Ma c’è dell’altro. A fronte di alcuni grillini passati chi a partiti di destra, Marcucci ha provato a sollevare il problema “che la visibilità data ai singoli era un metodo verticistico e clientelare che nulla ha a che fare con il movimento”, ricevendo per tutta risposta una diffida a mezzo avvocato dalla Morghen. “È maggiore aiuto mi é arrivato dai colleghi consiglieri, due dei quali si oppongono oltretutto alla naturale turnazione del capogruppo,come era stata decisa con gli attivisti al momento delle elezioni, e poi disattesa”.

Criticità “che possono essere superate solamente ritornando a quei valori di trasparenza e condivisione che sono i principi cardine del Movimento 5 Stelle”. Per questo Marcucci fa un appello “chi si riconosce nei valori del Movimento, come attivista ma anche solo come cittadino elettore, perché si uniscano a me in questa richiesta di condivisione e trasparenza, e facciano pressione sugli eletti, miei colleghi, affinché si organizzino delle sindacarie imparziali, individuando una persona che possa raccogliere la richiesta di cambiamento che è viva in città, ma che rischia di farci passare da una mala-gestione all’altra solo con un colore di bandiera differente”.

Marcucci fa sapere che lui non sarà della partita: “miei impegni lavorativi sono divenuti, nel corso di questa consiliatura, incompatibili con una mia possibile candidatura alle prossime elezioni, almeno nel ruolo di sindaco. È pertanto solamente per difendere i valori in cui credo, e che sono convinto possano realmente riportare Ferrara in cima alle classifiche di sicurezza, vivibilità e trasparenza, che faccio questo appello”.