Tiziano Tagliani
“Quello che è successo ieri sera, per una reazione da parte di un gruppo di stranieri che hanno rovesciato cassonetti e una campana del vetro, è un sintomo evidente di una tensione complessiva del nostro Paese che nuoce alla tranquillità dei cittadini italiani e che non può non essere messa in relazione con il decreto sicurezza”.
Ad affermarlo è il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani nel commentare la rivolta di qualche decina di stranieri – prevalentemente nigeriani – avvenuta tra viale Costituzione e i giardini del Grattacielo sabato notte, al seguito della diffusione tra i membri delle comunità della falsa notizia che uno loro connazionale fosse deceduto dopo essere stato investito da un’auto de Carabinieri.
Tagliani, dunque, sostiene che quanto avvenuto non sia altro che il frutto tangibile di “un decreto, come ho già detto appena uscito, che non migliora i livelli di sicurezza ma rischia di diventare una nuova emergenza. D’altra parte – nota il primo cittadino – le risposte sul necessario rinforzo degli organici delle forze dell’ordine e l’annuncio dei rimpatri per chi viola le nostre regole, sono rimasti slogan da campagna elettorale”.
“Le affermazioni del Ministro dell’Interno Matteo Salvini che annuncia il suo arrivo a Ferrara per ‘mettere un po’ di cose a posto’ – attacca ancora Tagliani – se da una parte ci rassicurano dall’altra ci fa augurare non sia, ancora una volta, un episodio degno di una campagna elettorale fatta di incontri (penso a quelli con i pastori sardi sul latte o al summit su calcio e tifoseria) che corrono il rischio di delegittimare nei fatti l’impegno sul campo delle forze dell’ordine. Sempre ribadendo come l’impegno delle forze dell’ordine di Ferrara sia encomiabile – conclude il sindaco -, auspico per il bene della mia città che si passi dalle parole ai fatti e che le amministrazioni locali e le forze dell’ordine vengano messe nelle condizioni di svolgere bene il loro compito, nel rispetto delle reciproche competenze”.
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