Attualità
25 Gennaio 2019
L'infrastruttura raggiungerà anche le zone più isolate del forese, fino a 52mila unità abitative. Modonesi: "Servirà oggi, ma soprattutto domani"

Ferrara ad alta velocità, entro il 2020 saranno finiti i lavori alla fibra

di Redazione | 3 min

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La rivoluzione della banda larga a Ferrara è in atto. Pochi giorni prima delle festività natalizie del 2017, la ditta Open Fiber si era presentata alla città, promettendo di rivoluzionare il modo di navigare sul web dei ferraresi, indipendentemente dal fatto di abitare in pieno centro storico o nel forese. Da quel momento è passata tanta acqua sotto i ponti: in alcune zone della città i lavori sono già stati ultimati, in altre si sta procedendo, mentre in altre ancora la posa delle infrastrutture inizierà non prima del secondo semestre del 2019.

Di tutto questo – e anche delle polemiche dell’asfalto di colore rosa utilizzato per il ripristino provvisorio dell’asfalto – si è parlato a Barco, in un incontro fra i cittadini e gli stessi tecnici di Open Fiber, società che al termine dei lavori consegnerà alla città una “infrastruttura digitale degna dei tempi che stiamo vivendo e che servirà oggi ma soprattutto domani” sostiene l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi.

Un dato sul quale conviene anche l’assessore all’Informatica Roberto Serra, che cancella il momento burrascoso culminato da vari comunicati piccati sia da parte del Comune che di Open Fiber: “Si sta facendo l’azione più importante a livello infrastrutturale da anni a Ferrara. A seguito di alcuni disagi ci eravamo confrontati in maniera un po’ dura, ma poi abbiamo trovato la collaborazione e le lamentele si sono dipanate, segno che si sono presi i dovuti correttivi”.

L’alta velocità è “un passo strategico per il domani” chiarisce il tecnico comunale dell’Ufficio sistemi informativi Fabio De Luigi, prima di lasciare il campo a Stefano Esposto, direttore dell’attività di Open Fiber per l’Emilia-Romagna cluster A&B, che dà un primo quadro di insieme. “Per Ferrara – spiega – sono stati investiti 17 milioni di euro, per raggiungere 52mila unità abitative con 400 chilometri di infrastrutturazione, di cui 300 sono esistenti, mentre altri 100 sono da realizzare. Sono già stati fatti 62 chilometri di scavi ed è stata raggiunta la copertura di 24.600 unità immobiliari”.

Domenico Piserchia, omologo di Esposto per ciò che riguarda il cluster C&D, si sofferma invece sulle zone più isolate, dove saranno coperte “4600 unità immobiliari, dove oggi a stento arriva l’Adsl e dove si fa fatica anche a inviare una email. La tempistica è che i lavori saranno avviati entro la seconda metà del 2019 ed entro i primi sei mesi del 2020 saranno completati”. Ed entro quel termine, contestualmente, gli operatori potranno iniziare a vendere i pacchetti per la fibra ottica anche ai clienti delle zone più isolate ancora oggi.

Esposto e Piserchia hanno anche chiarito alcuni concetti ai cittadini: “Per chi ha un contratto attivo con un operatore, se non si vuole fare nulla non succede nulla, ma chi ha la fibra non è escluso che venga contattato da qualche operatore cliente di Open Fiber. Noi non vendiamo ai privati, e la politica del quale servizio e a che prezzo lo offro è a carico dell’operatore”.

Infine una battuta sul celebre ‘asfalto rosa’: “Non è perché costa meno. L’intento è mettere una mescola colorata, per far capire che in ogni punto dove si va a interagire c’è una nostra infrastruttura”. 

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