Eventi e cultura
9 Gennaio 2019
L'85% dei visitatori da fuori provincia. Ferrara Arte: "Ora pensiamo a Boldini". Ma c'è l'incognita dei lavori per il nuovo padiglione bloccato da Sgarbi

Diamanti festeggia Courbet e apre confronto sul restyling: “Basta battaglie politiche”

di Elisa Fornasini | 3 min

Leggi anche

A Factory Grisù al via le visite guidate alla scoperta del grande cinema

Un vero e proprio viaggio all'interno del cinema ferrarese e della storia italiana degli ultimi settant'anni. Le mostre permanenti "Vancini Manifesto" e "80 Ossessione" avviano un ciclo di visite guidate, a partire da domenica 28 aprile alle ore 10, negli spazi dell'ex caserma dei vigili del fuoco

La soddisfazione per il risultato della mostra “Courbet e la natura“, che chiude a quota 76mila visitatori con una media di 711 biglietti staccati al giorno in 107 giorni di apertura, è stata funestata dalla petizione lanciata dagli Sgarbi contro il progetto di restyling di palazzo dei Diamanti che avrebbe raccolto 200 firme di esponenti del mondo politico e culturale.

Il condizionale è d’obbligo, però, “perché sto ricevendo messaggi di gente che smentisce di aver firmato” puntualizza subito il sindaco Tiziano Tagliani, intenzionato a invitare “tutti i sottoscrittori o presunti tali a venire a Ferrara per discutere coi progettisti e ripartire con il confronto, magari allestendo una mostra a palazzo municipale dei rendering di questo progetto prudente e rispettoso”.

Non ci spaventa il confronto tecnico e culturale ma le battaglie politiche di casacca” ribadisce il primo cittadino che ha già scritto una lettera ai colleghi sindaci per rassicurarli ed evitare che “una polemica mandi all’aria anni di progettazione e di incontri“.

La paura che “questa bagarre fatta solo di slogan rischi di bloccare l’iter a tempo indefinito e farci rimanere in un limbo” è paventata anche da Maria Luisa Pacelli, direttrice di Ferrara Arte, che vuole fare chiarezza: “Non si tratta di un ampliamento ma di un restauro che non incide sulla struttura muraria: si tratta di recuperare il piano terra e realizzare un padiglione all’inglese, completamente reversibile, nel giardino retrostante e molto distante dal muro che separa la prima corte dal giardino”.

Il rendering del nuovo padiglione

Entro primavera sono attesi i pareri della Soprintendenza su questa struttura in vetro e acciaio nel cortile interno – che collegherà quindi le sale espositive senza dover rimettersi il cappotto per attraversare l’attuale “tunnel di stoffa”  – dopodiché verrebbe bandita la gara per l’affidamento dei lavori che sarebbero dovuti partire a settembre. Ora è tutto un’incognita.

Anche il vicesindaco Massimo Maisto sollecita a “discutere nel concreto del progetto, che può piacere o non piacere ma che va sgomberato dai temi politici da campagna elettorale, come l’idea di utilizzare palazzo Prosperi Sacrati come sede alternativa al Diamanti: non si può fare perché è una sede espositiva per numeri molto più piccoli”.

Insomma, i 76053 visitatori che hanno ammirato Courbet non ci sarebbero proprio stati fisicamente. E non si sarebbe raggiunto un indice di gradimento pari al 98,54%, “una percentuale tra le più alte in assoluto” rivela Pacelli, soddisfatta di aver reso accessibile al grande pubblico e non solo agli addetti ai lavori un “mostro sacro della storia dell’arte” come il grande paesaggista francese, in un percorso a tutto tondo grazie ai “prestiti dai grandi musei internazionali che hanno fatto la differenza per vincere questa scommessa”.

Indicatori del successo – se non bastasse il sold out del catalogo alla vigilia della chiusura della mostra o la folta partecipazione al progetto didattico e alle tante iniziative collaterali ricordate dalla curatrice Chiara Vorrasi – sono le interviste al pubblico da cui si evince che i ferraresi non sono i principali visitatori: il 20,19% proviene infatti da Bologna che supera la provincia estense, ferma al 15,28%.

“Non contano solo i numeri, in linea con le nostre aspettative, ma siamo soddisfatti della quantità e della qualità di una mostra pensata, organizzata, selezionata e curata da Ferrara Arte che non compra le mostre già fatte ma rappresenta un patrimonio della città come gli asili nido e le biblioteche” chiosa Maisto che insieme alla Pacelli rivolge già lo sguardo a “Boldini e la moda” in mostra dal 16 febbraio al 2 giugno, in previsione della pausa espositiva per il cantiere che (forse) verrà.

Chissà che a supervisionare i lavori non vengano Pupi Avati, Sergio Castellitto, Gabriele Lavia, Michele Placido, Roberto Vecchioni, Marcello Veneziani, Albano Carrisi e Maurizio Costanzo che a detta di Sgarbi avrebbero firmato la petizione, che sarebbe riuscita a mettere d’accordo pure Massimo D’Alema e i sindaci di Palermo e Firenze Leoluca Orlando e Dario Nardella.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com