Ferrara accende la magia: l’albero illumina la Cattedrale – VIDEO
L’albero si è acceso, come da tradizione, nel pomeriggio dell'8 dicembre alle ore 17 davanti alla Cattedrale. La città inaugura il Natale
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"Free Gaza", "Palestina libera". In concomitanza con l'accensione dell'albero di Natale a Ferrara, davanti alla cattedrale, gli attivisti di Ferrara per al Palestina hanno voluto "accendere le luci" anche sulla Striscia ricordando che "non c'è Natale finché cadono bombe"
La sala dell'Oratorio San Crispino della Libraccio, nel tardo pomeriggio di martedì 2 dicembre, era piena di volti che quella storia l'hanno fatta davvero. A presentare "Corso Italia 25. La Cgil raccontata da dentro" di Gaetano Sateriale - per oltre trent'anni dirigente sindacale e poi sindaco di Ferrara - c'erano Sergio Cofferati e, in collegamento, Valeria Fedeli, Gianni Cuperlo, Pierangelo Albini moderati dal giornalista Massimo Mascini. Un dialogo fitto, spesso ironico, ma attraversato da una domanda molto seria: che cosa resta oggi di quel sindacato che ha segnato la storia italiana del secondo Novecento?
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“L’appello per non consentire l’ampliamento architettonico di Palazzo dei Diamanti è un grido di dolore contro la mortificazione dei principi umanistici che regolano i nostri rapporti con la storia. Una convocazione al crimine nella città del Museo della Shoah, non si può neppure pensarlo”.
Inizia così la lettera-petizione firmata da Vittorio Sgarbi e sottoscritta dalla Fondazione Cavallini Sgarbi insieme a diversi esponenti del mondo culturale e politico, indirizzata al ministro dei Beni Culturali per impedire il progetto di ampliamento del polo espositivo ferrarese che prevede la realizzazione di una struttura in vetro e acciaio nel cortile interno per collegare le sale.
Oltre 200 gli intellettuali e artisti che hanno deciso di firmare l’appello per bloccare quello che viene considerato dal critico d’arte e candidato sindaco “un intervento che soffoca il rapporto dell’edificio con lo spazio aperto della città ed assume lo stesso assurdo significato che avrebbe aggiungere un canto alla Divina Commedia o all’Orlando Furioso, o continuare i Promessi sposi fino al divorzio di Renzo e Lucia”.
Tra i firmatari spiccano i registi Pupi Avati, Sergio Castellitto, Gabriele Lavia e Michele Placido, i politici Massimo D’Alema, Giorgio Mulè, Tommaso Cerno e Maria Stella Gelmini ma anche gli intellettuali Roberto Vecchioni e Marcello Veneziani, gli architetti Paolo Portoghesi e Mario Botta, i personaggi popolari Albano Carrisi e Maurizio Costanzo.
Non manca una delegazione ferrarese capeggiata dall’architetto Andrea Malacarne di Italia Nostra, associazione che per prima si scagliò contro il progetto, dallo storico dell’arte Lucio Scardino, dall’attore Stefano Muroni e da Gloria Vancini, figlia del regista Florestano. Tutti uniti nel fermare un progetto, attualmente al vaglio della Soprintendenza, considerato uno “scempio dal costo di 3,5 milioni di euro che aggredisce il più importante edificio della Addizione erculea”.
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