Argenta. Si è spento mercoledì sera all’ospedale forlivese di Meldola, all’età di 76 anni, Ettore Venturini, figura storica del mondo dello sport, del volontariato e del commercio argentano.
Ricoverato da qualche tempo nella struttura dello Ior per la cura e la ricerca dei tumori, realizzata anche col sostegno di tantissime iniziative benefiche locali, in particolare della Romagna, ed anche suo, una grave malattia l’ha portato via per sempre dall’affetto dei suoi cari: della moglie, delle figlie, mamma, sorelle, generi e nipoti. Ma anche di amici, parenti e della comunità intera che, commossa, si stringe ora attorno al dolore dei famigliari, ricordando il loro congiunto con parole di affetto, stima e cordoglio, espresse anche sui social.
Dai primi anni ’80, e sino al 2002, rivestì importanti incarichi, tra cui quello di presidenza e vice presidenza, della squadra di pallacanestro Asa Basket che, al tempo sponsorizzata dalla Costruttori, fece risalire dalla serie D alla C, centrando poi l’ambizioso traguardo della B. Nel suo ruolo riuscì inoltre ad ampliare il settore giovanile che, con circa 200 ragazzi, raggiunse obiettivi di alto valore agonistico a livello nazionale. Sotto la sua egida giocarono cestisti famosi: il pivot Bagnoli, Zuketic, Righi, Biffi. Una encomiabile esperienza insomma, ma che cessò purtroppo col crac della coop.
Forte anche il suo impegno nel campo dell’associazionismo e della solidarietà. Fu tra i fondatori del gruppo Caritas, che diede il via all’iniziativa “Vieni a pranzo a casa mia”: una sorta di mensa dei poveri organizzata alla Centro parrocchiale Don Minzoni. Supportò il Banco Alimentare, la realizzazione dell’Ostello del Pellegrino al Santuario della Celletta. Quindi l’ospitalità terapeutica offerta a bambini di Chernobyl, attraverso la Fondazione Aiutiamoli a Vivere, con un particolare riguardo rivolto, in un’apposita casa di accoglienza, a piccoli Bielorussi malati di fibrosi cistica. Attivo anche della distribuzione farmaci a domicilio, nonché promotore di escursioni ambientali, il suo nome è infine legato alla conduzione dell’azienda di famiglia: la ferramenta Roberto Sala. Sabato alle 10 i funerali con una messa di suffragio celebrata in duomo.
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