Politica
22 Dicembre 2018
Sostenibilità, turismo, lavoro, sicurezza, rapporto giovani-anziani e riavvicinare le frazioni alla città sono i temi principali

Fusari apre la corsa alle amministrative: “Voglio costruire un programma con i cittadini”

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

Costruire la campagna elettorale per i cittadini insieme ai cittadini. Roberta Fusari apre ufficialmente la lunga corsa alle amministrative, di fronte ad un centinaio di persone che hanno deciso di riempire Palazzo della Racchetta venerdì nel tardo pomeriggio.

“In questi dieci anni ho imparato ad amministrare la città, ora sto imparando a essere un candidato” ammette l’aspirante sindaco, che rivela come la scelta di provarci la “può fare solo un matto in un momento così difficile”. E nei propositi della Fusari un po’ di (sana) pazzia c’è: “Non ho alle spalle qualcuno che fa politica di mestiere o uno sponsor. Quello che può essere una debolezza può diventare un’opportunità e l’occasione per essere diretti con la gente”.

Il programma della campagna, a tutti gli effetti, ancora non ha preso corpo. Esistono dei punti fermi dai quali partire, ma l’obiettivo ambizioso è costruire un percorso congiunto “insieme a voi, insieme ai cittadini”. La lista dell’attuale assessore punta a raccogliere tante idee provenienti dal basso, per costruire un programma non può prescindere dal capire “che cosa vogliamo diventi Ferrara fra dieci, venti o trent’anni, pensare al futuro della città e come ce la vogliamo immaginare, che tipo di comunità diventare”. Occorre quindi “capire chi sono i ferraresi oggi, pensiamo al ferrarese brontolone che va a casa a mezzogiorno a mangiare i cappellacci, ma il ferrarese non è più quello lì, ci sono tanti altri tipi”.

E se “ultimamente sta passando il racconto di una città che forse non è lo specchio reale” bisogna intuire che tipo di città si ha di fronte. “Ferrara – asserisce Fusari – è una città d’arte, di cultura, che negli ultimi 40 anni ha saputo darsi questa identità che è poi diventata la chiave di sviluppo. Bisogna lavorare sulla nostra identità, perchè consente di capire le proprie caratteristiche ma anche le differenze con gli altri. Il tema legato al paesaggio, all’ambiente e alla sostenibilità credo sia fondamentale: questa potrebbe essere la chiave per interpretare il futuro della città”.

Ma non solo, fra le idee ci sono progettualità legate al turismo – “ individuare che tipo di marketing territoriale vogliamo” -, lavoro – “significa introdurre una serie di relazioni con gli altri enti” – e sicurezza – “non so se tutti si sentono sicuri oggi, soprattutto le minoranze ed è un tema urgente” -. All’orizzonte ci sono anche altre due sfide, come cita Fusari: “Il dualismo giovani-anziani. Ferrara è la città con il più alto indice di anzianità, ciò significa che qui si invecchia bene, ed è positivo, ma è anche la città dove studiano 20mila universitari: il tema è come facciamo a trattenerne un po’. Altra questione è quella dei 45 piccoli centri, che sono le frazioni. Vanno riallacciati i fili con quelle comunità”.

Da gennaio inizieranno diversi incontri tematici e territoriali aperti alle idee del pubblico. “Ci sarà un filo diretto nella comunicazione” assicura Fusari, che chiude lanciando la sfida: “Io mi rivolgo a quelli che votano con la testa, non con la pancia. L’unico altro organo consentito è il cuore”. 

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