di Davide Soattin
Ferrara, 22 settembre 1991. Protagonista di un pirotecnico 2 a 2 nella prima di campionato ad Alessandria, la Spal targata 1991-1992, per intenderci quella che avrebbe conquistato nel finale di torneo la promozione in B a Siena, fa il proprio esordio casalingo contro il Chievo, in un Mazza che in quella stagione si sarebbe consacrato arma in più nell’arsenale degli estensi, venendo letteralmente preso d’assalto ogni domenica da 20.000 tifosi innamorati del calcio genuino impartito dall’indimenticabile Gibì Fabbri alla sua truppa.
Dopo un primo tempo in cui il Chievo fa sudare sette camicie ai padroni di casa, che faticano e non poco a creare occasioni degne di nota dalle parti di Zanini, costringendo così le due compagini sullo zero a zero al termine dei quarantacinque minuti, nella ripresa l’undici biancazzurro torna in campo con un modulo e una mentalità a trazione anteriore, grazie soprattutto all’inserimento di Labardi, inizialmente in panchina, che cambia di fatto faccia alla partita e permette agli estensi di sbloccare sin da subito l’incontro.
Al 48′ infatti, a coronamento di un’azione corale dall’elevato grado di difficoltà e di spettacolarità, che vede proprio l’attaccante fiorentino in versione assist-man, bomber Mezzini spedisce in fondo al sacco la rete del vantaggio spallino e suona la carica dei ferraresi, che al 50′ raddoppiano senza pochi fronzoli: cross dalla destra di Messersì e Bottazzi che non perdona sotto porta, correndo ad esultare sotto la Ovest per il 2 a 0. E’ l’inizio della goleada biancazzurra.
Un minuto più tardi, la Spal cala il tris e mette in ghiaccio l’incontro. Labardi ruba palla sulla trequarti di campo e in solitaria, con un’azione alla Maradona, fa fuori tre avversari e fulmina un Zanin che nulla può fare, se non stare a guardare la palla terminare la corsa alle sue spalle. Dal canto suo, però, il Chievo prova a rientrare in partita al 57′ con Gori, che batte dal dischetto Torchia e tiene appesa ad un filo le speranze degli uomini di De Angelis.
Speranze che Bottazzi spegne definitivamente al 70′, protagonista di un tiro rasoterra da fuori area che non lascia scampo ai clivensi per il poker, prima che Roby Labardi colpisca ancora e metta la sua seconda firma di giornata sul 5 a 1 finale e sulla vittoria regalata da Gibì Fabbri alla torcida biancazzurra, che al termine di quella strabiliante stagione avrebbe riabbracciato e festeggiato il ritorno in Serie B a suon di gol e di giocate spettacolari, complice un’alchimia di gruppo che avrebbe consacrato quella squadra tra le Spal più belle, divertenti e vincenti di sempre.
Spal-ChievoVerona 5-1 (0-0)
Spal: Torchia, Lancini, Paramatti, Zamuner, Servidei, Mangoni, Messersì, Brescia, Mezzini (dall’83’ Mignani), Bottazzi, Bonavita (dal 46′ Labardi). All.: Fabbri.
ChievoVerona: Zanini, Moretto (dal 65′ Seeber), Volcan, Lazzarin, Bassani, Maran, D’Angelo, Gentilini, Tamagnini, Labadini, Gori. All.: De Angelis.
Arbitro: Nepi di Ascoli Piceno.
Marcature: 48′ Mezzini, 50′ Bottazzi, 51′ Labardi, 57′ rig. Gori, 70′ Bottazzi, 85′ Labardi.
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