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di Cecilia Gallotta
Manca ormai poco all’arrivo in città delle reliquie di Carlo d’Asburgo-Este – già preannunciate alla presenza dell’arcivescovo Gian Carlo Perego – che sabato e domenica verranno poste in tre luoghi spiritualmente significativi per mano dell’arciduca Martino d’Asburgo-Este, niente meno che nipote di Carlo. All’imperatore (beatificato nel 2004 da Giovanni Paolo II) è dedicata l’unione di preghiera internazionale Gebetsliga, di cui ci parla il delegato ferrarese Massimo Martinucci, assieme agli eventi che legano indissolubilmente questa importante figura alla nostra città.
Che cos’è la Gebetsliga?
E’ nata quando Carlo era ancora un bambino e si è sviluppata in tutta Europa e anche oltreoceano. Si è connotata sempre di più come Unione di preghiera per la Pace e la Fratellanza tra i Popoli, per via delle caratteristiche della santità dell’imperatore, unico governante del tempo che raccolse il grido di papa Benedetto XV (“fermate l’inutile strage!”). Salito al trono nel 1916 dopo la morte di Francesco Giuseppe, fece di tutto per porre immediatamente fine alla prima guerra mondiale, sebbene purtroppo i suoi tentativi rimasero inascoltati.
Come nasce a Ferrara e perchè?
Fin da ragazzo rimasi affascinato dalla figura di questo straordinario personaggio e mai avrei allora immaginato di vederlo sugli altari, poiché molta storiografia ufficiale falsamente lo descrive come un debole e un inetto. Dopo la beatificazione ho incontrato monsignor Arnaldo Morandi, sacerdote di Brescia e assistente nazionale della Gebetsliga, e con alcuni amici ho fondato la delegazione di Ferrara che ha iniziato riunioni regolari nel 2014.
A quando risale l’idea di portare le reliquie nella nostra città?
Ben prima della fondazione della delegazione ferrarese, tramite l’assistente nazionale, che è anche vicepostulatore della causa di canonizzazione, chiesi una reliquia da porre in una chiesa a Ferrara, ma poi il terremoto del 2012 bloccò tutto.
Come ci siete riusciti dunque?
Ora finalmente, per intervento diretto dell’arcivescovo e con la decisiva collaborazione di monsignor Morandi e dell’assistente ferrarese don Davide Benini, il nipote del beato Carlo arciduca Martino d’Asburgo-Este porterà personalmente le reliquie.
Cosa avverrà l’1 e il 2 dicembre?
Sabato, nel convento delle monache benedettine di Sant’Antonio in Polesine, dove già sono conservate reliquie dei santi estensi, alle ore 18 dopo un momento di adorazione e una sacra rappresentazione, avverrà la consegna della prima reliquia e il dono delle monache di una icona per la Cattedrale. Domenica, alla messa pontificale delle ore 19 dell’arcivescovo seguirà il solenne posizionamento dell’icona e della reliquia all’altare di Maria Regina dei Santi. Per questa occasione la Penitenzieria Apostolica ha concesso l’Indulgenza plenaria, alle consuete condizioni. La terza reliquia troverà devozione presso il Santuario del Crocefisso, sede abituale degli incontri ferraresi della Gebetsliga.
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