Politica
25 Novembre 2018
Baraldi: "Lo sforzo per aprirsi al civismo vale per tutta la giunta. Maisto sarebbe stato un ottimo sindaco ma ha capito l'esigenza del partito"

Fusari candidata? Il Pd: “Non è proprio il cambiamento che cercavamo”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il Pd invita a farsi da parte per “aprire al cambiamento” alle prossime elezioni amministrative, cinque giorni dopo Roberta Fusari si candida a sindaca. Un gesto che ha spiazzato il Partito Democratico che, per voce della segretaria comunale Ilaria Baraldi, si dice “stupito” da questa “fuga in avanti prematura” da parte dell’assessore all’urbanistica, che “ha profuso grande impegno come altri in questi 10 anni in giunta, ma temo che non abbia attribuito il giusto significato alla parola cambiamento“.

Eppure “l’assemblea comunale di lunedì scorso ha deciso in modo molto chiaro che fosse necessario fare uno sforzo di apertura reale che vale per tutta la giunta uscente e non solo per il vicesindaco e gli assessori del Pd” analizza Baraldi, che al momento non vede in campo “candidature espressione di un civismo vero”.

“Non posso dire di essere contraria alla sua candidatura, ne prendo atto ma non è sicuramente quello che intendiamo quando parliamo di cambiamento e civismo” confida la segretaria dem che all’assemblea ha quasi incassato il plebiscito (2 contrari e 2 astenuti) del suo documento in cui si chiedeva proprio, senza mezzi termini, di “mettere con generosità la nostra forza a disposizione di un progetto più grande, che vada oltre noi e il nostro partito, per essere parte di un progetto civico ampio e largo senza autosufficienza, distanza o arroganza”.

Un “passo di lato” inequivocabile subito accolto dal vicesindaco Massimo Maisto, che nella stessa serata ha annunciato di “non essere disponibile alla candidatura”: un gesto forte per “accogliere la forte richiesta di cambiamento” e “dare fiducia al civismo”. “Apprezzo il gesto generoso quanto doloroso di Massimo – commenta Baraldi -, sono certa che sarebbe stato un ottimo candidato e un ottimo sindaco ma il Pd ha fatto un’analisi seria del contesto e ha capito l’esigenza di cambiamento“.

Se l’assessore alla Cultura tornerà a fare l’operatore culturale, la sua collega all’urbanistica vuole invece darsi alla politica. E in tempi celeri: “Aprirsi alla società civile richiede altri tempi, è originale che Roberta in quattro giorni sia uscita con un percorso di sua esclusiva. È giustificabile solo se si inserisce in un progetto più ampio e condiviso, a favore di tutta la squadra, del candidato o della candidata che una ampia coalizione individuerà e che come Pd sosterremo”.

E in questo contesto come si inserisce Aldo Modonesi, la cui candidatura a sindaco era data per certa? “È stato meno esplicito durante l’assemblea comunale – ammette Baraldi -, ha fatto riferimento alla necessità di essere orgogliosi di quello che è stato fatto e meno retrosi a riconoscere i successi raggiunti. Spero che sia consapevole e responsabile e che metta la sua esperienza a disposizione di quello che verrà”.

Mentre inizia a connotarsi La città che vogliamo – “che attualmente non si sta concretizzando in una lista civica ma in un laboratorio programmato per offrire proposte elaboratore da persone competenti e non politicizzate, un’esperienza interessante e positiva che guardo con favore” – la segretaria dem crede sempre di più nell’importanza di rinunciare alla candidatura a sindaco per sostenere il nuovo corso civico. Una strada in salita che vorrebbe tutti allineati, o forse no.

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