Attualità
16 Novembre 2018
Il monito agli studenti in Sinagoga: "Non date ascolto a chi dà voce a quelle aberranti teorie che dicono che qualcuno è superiore a un altro"

Il rabbino capo Caro: “Preoccupanti segnali, la storia non è stata imparata”

di Redazione | 2 min

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di Simone Pesci

“Molti sostengono che è ora di dimenticare, ma come è possibile dimenticare milioni di persone che sono state private in maniera programmatica di beni e vita?”. Le parole del rabbino capo della comunità ebraica di Ferrara Rav Luciano Caro riecheggiano nella Sinagoga di via Mazzini, gremita di autorità e da una trentina di studenti del liceo Roiti, i quali hanno assistito alla deposizione della corona d’alloro davanti alle lapidi esterne.

“Siamo qui in ricordo delle vittime di regimi dispotici che tanti lutti hanno causato” insiste Caro, il quale, preoccupato dai toni utilizzati al giorno d’oggi dalla politica ma non solo, lancia il monito di “tenere alta la guardia” perchè ci sono dei “preoccupanti segnali di malessere che non vanno sottovalutati, e che dimostrano che non è stata capita la lezione della storia”.

I liceali prendono mentalmente appunti, ed è a loro che il rabbino si rivolge: “La campagna mediatica razzistica (riferendosi a 80 anni fa, ndr) ha allontanato gli ebrei dalla vita sociale, nell’indifferenza di chi poteva fare qualcosa e che invece non ha fatto niente. Voi giovani non date ascolto a chi dà voce a quelle aberranti teorie che dicono che qualcuno è superiore ad un altro. La sofferenza è una malattia diffusa, l’antidoto è pensare con la propria testa”.

Gli fa eco Andrea Pesaro, presidente della comunità ebraica di Ferrara: “Quest’anno celebriamo il centenario della fine della prima guerra mondiale e gli 80 anni dell’emanazione delle leggi razziali”.

Secondo Pesaro è importante specificare che durante il primo conflitto mondiale “la partecipazione degli ebrei italiani è stata massiccia”, mentre quello stesso Paese, vent’anni dopo, ha “tolto a quella gente la dignità e il fatto di poter essere considerati cittadini alla pari degli altri. E, oltre alla dignità, è stata tolta loro anche la vita”.

E’ giusto rammentare, quindi, che “dove viene meno la democrazia, il pericolo è dietro l’angolo. Ricordiamoci di questi fatti, stiamo all’erta e soprattutto voi, giovani, rifiutate di seguire dottrine di tipo assoluto”.

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