Politica
8 Novembre 2018
La risparmiatrice ferrarese critica il testo della manovra varato la settimana scorsa: "Abbiamo il sospetto che i fondi vengano dirottati"

Carife, incontro tra risparmiatori e governo. Mazzoni: “Siamo già stati scottati, ora il governo parli con chiarezza”

di Ruggero Veronese | 3 min

Leggi anche

Debito e fondo di riserva. Dall’Acqua: “Fornasini illegittimo e irrispettoso”

"Il comportamento dell’assessore è illegittimo e irrispettoso del lavoro di tutti i commissari della prima commissione bilancio". Lo dice Maria Dall'Acqua, consigliera del Pd e presidente della prima commissione dopo aver appreso dell'incontro dell'assessore Fornasini con i giornalisti "per una conferenza stampa in merito all'utilizzo dei fondi di riserva del Comune di Ferrara"

Anselmo: “Fabbri usa denaro pubblico per fare comunicazione personale”

Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

Fusari: “Cinque anni veramente spiacevoli”

Sono stati "cinque anni veramente spiacevoli. Sono felice che sia il mio ultimo consiglio qua dentro". Roberta Fusari si congeda dal consiglio comunale che in diversi ruoli l'ha vista protagonista negli ultimi 15 anni

L’appuntamento è nel primo pomeriggio al Ministero dell’Economia e delle Finanze: le associazioni dei risparmiatori azzerati incontreranno il vice premier Luigi Di Maio per chiedere conto del testo della manovra di bilancio e per indicare le opportune correzioni affinché il governo rispetti i suoi impegni verso i risparmiatori. Nonostante le rassicurazioni del sottosegretario all’economia Massimo Bitonci, che ha parlato dei primi rimborsi come di un semplice acconto in visto di rifondere completamente i titoli azzerati, il testo della manovra dice infatti tutt’altro. E cioè che il fondo di ristoro coprirà solo il 30% di quanto riconosciuto dalle sentenze dell’Acf (l’arbitrato della Consob), fino a un massimo di 100mila euro, e che “l’accettazione del pagamento a carico del Fondo equivale a rinuncia all’esercizio di qualsiasi diritto e pretesa connessa alle stesse azioni”.

Punti molto critici di cui mercoledì mattina ha parlato a lungo con la stampa Giovanna Mazzoni, tra le attiviste più in vista dell’associazione Risparmiatori Azzerati Carife e presente in tribunale per assistere all’ultima udienza sul crac della banca. Che spiega i motivi per cui il testo varato dal governo è assai distante da quanto promesso prima e dopo le elezioni dagli esponenti di Lega e Movimento 5 Stelle. Primo tra tutti la necessità di fornire ‘l’onere della prova’, ovvero di avere una sentenza favorevole da parte dell’Acf o di un tribunale ordinario prima di poter chiedere un rimborso. “Come azzerata – afferma Mazzoni – dico che vorrei che venisse accertato che queste banche rientravano in un sistema bancario disarticolato e alla deriva, sul quale hanno pesato ripatrimonializzazioni che non hanno tenuto conto del contesto generale o non puntuali nelle tempistiche”.

Secondo Mazzoni insomma, sarebbe più corretto riconoscere il danno a livello di sistema e rifondere tutte le persone coinvolte (un po’ come avviene, stiracchiando un po’ il concetto, nel caso di disastri naturali che colpiscono intere comunità), piuttosto che pretendere che ognuno dimostri singolarmente di aver subito un danno. Anche per ragioni pratiche legate a spese e procedure legali: “Per istituire un ricorso all’Acf è necessaria una vera e propria memoria civilistica, non si può affrontare in modo superficiale e generico, quindi questo comporterà per tutti i risparmiatori un impegno gravoso, se non altro nel doversi rivolgersi a un avvocato”.

C’è poi la questione dell’entità dei rimborsi, pari al solo 30% e che vincolano i risparmiatori a rinunciare a qualunque altra pretesa. Proprio questa ‘rinuncia forzata’ solleva lo sdegno di Mazzoni: “L’importo è assolutamente risibile, per non parlare del vincolo alla rinuncia: come la mettiamo se durante il processo venissi a conoscenza di nuovi elementi, che potrebbero darmi nuove aspettative di rimborso? Perché il sistema mi deve tarpare le ali?”.

Tutte questioni che le associazioni dei risparmiatori porteranno davanti a Di Maio nel corso di un incontro che si annuncia decisamente meno amichevole e conciliante rispetto a quanto avvenuto in passato: “Siamo già stati scottati – afferma Mazzoni – e oggi abbiamo il sospetto che questi soldi dei fondi dormienti saranno indirizzati verso altri destinatari. Tanto di cappello per tutti gli altri bisogni e le altre categorie in difficoltà, ma quanto fatto ai risparmiatori ne 2015 è stata un’oscenità giuridica. Se il governo crede di non poter più ottemperare alle sue promesse, ci spieghi con chiarezza di chi sono le responsabilità”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com