Politica
1 Novembre 2018
L'attivista del Comitato Mi Rifiuto replica al consigliere Pd: "Dà fastidio che abbia svelato pubblicamente il trabocchetto in consiglio"

Rifiuti, Pennini contro la “delibera Maresca”

di Redazione | 2 min

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Paolo Pennini (immagine tratta dalla pagina pubblica Facebook)

“Questa ultima settimana ben sei esponenti Pd del consiglio comunale hanno sentito la necessità di attaccarmi per la mia posizione in merito al voto sulla ‘fu delibera popolare’ che da oggi potremmo chiamare delibera Maresca, dal nome del proponente gli emendamenti che hanno messo nelle mani di Atersir il tavolo di studio sulla fattibilità della ripubblicizzazione del servizio rifiuti”.

Non accenna a placarsi l’ira di Paolo Pennini del Comitato Mi Rifiuto per come è andata l’approvazione della delibera popolare per avviare uno studio di fattibilità sulla gestione in house del sistema rifiuti.

“Il consigliere Maresca è forse l’ultimo in ordine di tempo ad attaccarmi – commenta l’attivista -: dà forse fastidio che abbia svelato pubblicamente il trabocchetto preparato in Consiglio? Una collaborazione da parte del Pd trasformatasi in un annacquare il testo nel modo e nel metodo, rendendo Atersir (leggasi Tagliani) l’estensore tecnico e il decisore di un modello di raccolta rifiuti, dopo che la stessa ha già deciso che sia il bando di gara il modello da percorrere?”.

“Atersir è una sorta di ‘boia’ dello studio di fattibilità e non sarà uno studio dove il cittadino potrà solo prendere atto del risultato ad impedirgli di determinare come sarà scelto il nuovo gestore rifiuti – afferma Pennini -. Ci ritroveremo difronte ad altre contestazioni da parte di Anac, alquanto critica sulla gestione Tagliani? Atersir è una di quelle realtà figlie del Pd da rivedere proprio per tutte le critiche già sollevate da Anac e Antitrust”.

Un’ultima riflessione, “chi mi dà candidato sindaco per il M5S e mi onora di tale considerazione, sa perfettamente che i meccanismi del movimento non funzionano come le segreterie di partito – spiega l’attivista vicino ai pentastellati -. È da prima delle elezioni nazionali che mi viene dato un ruolo di livello che non ho richiesto: prima come candidato alla camera poi con un ruolo in regione per finire a una candidatura locale. Confesso che dopo un anno di ruoli attribuitimi, forse dovrei pensarci seriamente. Vedere come la politica ribalti la democrazia partecipata può aiutare a pensare concretamente ad una eventuale mia candidatura che, se presa in considerazione dal movimento, darebbe tutto un altro tono al dibattito sul servizio pubblico dei rifiuti, del quale porterei avanti la battaglia politicamente. Ma lo scrivo, siamo ancora nella fantapolitica”.

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