Politica
31 Ottobre 2018
Modonesi: "Ignorante e disonesto, sono segni di assestamento". Il leghista: "Dice il falso, buche lontane dai giunti"

Ponte sul Po, la vera crepa è tra Fabbri e Pd

di Redazione | 4 min

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Le buche comparse nel ponte sul Po aprono una voragine politica. L’opposizione, sia regionale che locale, cavalca l’onda dell’indignazione per le crepe formatisi sull’asfalto a tre settimane dall’inaugurazione del ponte che collega Pontelagoscuro a Santa Maria Maddalena.

Mentre Anas rassicura che si tratta di “normali segni di assestamento in attesa della realizzazione dei giunti di dilatazione”, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi si lascia andare a un messaggio al vetriolo contro il consigliere regionale Alan Fabbri (Lega) che aveva approfittato della notizia per deridere l’avversario politico, ‘reo’ di “aver fatto una battaglia personale” sul ponte, “ribattezzato ponte Modonesi per le pompose sfilate dell’assessore, gli hashtag #openingparty e i tanti post su Facebook, ponte che oggi è già da rifare”.

Chi oggi strumentalizza politicamente la cosa e fa ironia è semplicemente un ignorante e un disonesto: è necessario, in questi casi, il normale assestamento dell’asfalto dove ci sono i giunti ” replica Modonesi, chiarendo le cause fisiologiche che hanno portato alle crepe nei punti dove verranno collocati i giunti.

“Caro Aldo, mi dispiace che tu ti faccia prendere dalle ansie cadendo in offese e toni molto al di sopra delle righe – è la riposta affidata da Alan Fabbri ai social -. Nessuno ha accusato te per il ponte, anche perché – ti ricordo – non lo hai fatto né tu né il Comune di Ferrara”.

“La mia critica è rivolta al modo con cui tu stesso te ne sei appropriato prendendotene i meriti, e lasciando con il tuo silenzio i demeriti solo a chi ha responsabilità – accusa il leghista -. Il tuo atteggiamento denota molta ansia e scarsa maturità politica. Parlando invece di meriti e competenze vorrei ricordarti che ho fatto due volte il sindaco, mi sono occupato in prima linea del terremoto e soprattutto io sono un ingegnere”.

“Proprio per questo vorrei farti capire che ciò che dici è falso – commenta l’esponente del Carroccio -: un conto sono i giunti, altro conto invece le buche lontane dagli stessi. Lungo il ponte si segnalano indistintamente almeno tre buche, due in prossimità delle opposte sponde e una in corrispondenza di un giunto. Ma ti ripeto, non è un problema tuo – ribadisce Alan Fabbri -. Mi aspetto solo che tu, come ti sei preso erroneamente gli applausi per la costruzione, faccia subito richiesta di delucidazioni all’Anas cercando di limitare al minimo i disagi a cui andranno incontro i cittadini”.

Nella diatriba interviene anche Mauro Malaguti, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia: “A 22 giorni dall’inaugurazione ufficiale in pompa magna, con tanto di tamburi e chiarine del Palio, il ponte sul Po tra Ferrara e Santa Maria Maddalena presenta le prime buche. All’inaugurazione gli assessori Raffaele Donini (Regione Emilia-Romagna), Cristiano Corrazzari (Regione Veneto) e Aldo Modonesi (Comune di Ferrara) avevano dichiarato che i lavori, di competenza Anas, durati 4 mesi con un investimento di due milioni 800mila euro, rappresentavano un esempio «dell’Italia che funziona»”.

“Nella città estense, il record lo detiene ancora piazzetta municipale, distrutta solo dopo qualche giorno di gelate – dichiara Malaguti -, ma si può affermare che si colloca comunque in ottima posizione nelle classifiche proprio dell’Italia che ‘non funziona’. Lasciando ai tecnici e periti le valutazioni del caso, e ai tanti cittadini in transito i disagi risparmiati nei ‘brevi’ tempi di realizzazione – disagi ora tutti da recuperare – verrebbe da suggerire alle autorità del territorio, in futuro, di essere più cauti nelle inaugurazioni. Con meno pompa magna e più modestia, senza le vibrazioni dei tamburi o delle chiarine magari l’asfalto durava più al lungo…”.

Poco più tardi interviene anche il consigliere regionale Paolo Calvano (Pd) che invita Modonesi a “lasciare che Alan Fabbri e company facciano gli ingegneri, noi nel frattempo continuiamo a fare con serietà e umiltà i manovali della buona amministrazione“. Qualche esempio?

“Quando c’era da pretendere tempi rapidi per l’esecuzione dei lavori del ponte sul Po, noi a battagliare e loro a fare filosofia – commenta Calvano -. Quando c’era da ottenere il pedaggio gratis, noi a pretenderlo e ottenerlo e loro a fare i parolieri. Quando c’era da avere più trasporti pubblici, noi ad averli e loro a dormire il sonno dei giusti. Quando c’era da mettere in piedi il trasporto via nave, noi a trovare le soluzioni e loro a pescare. Quando si sono presentati tre buchi sul Ponte, noi a chiedere e ottenere spiegazioni e interventi da parte di Anas, loro a scrivere post per ricordare la loro laurea in ingegneria”. 

“Sanno fare anche loro i manovali, ma solo quando c’è da ristrutturare casa loro” aggiunge il consigliere dem in un post scriptum, riferendosi evidentemente ai lavori non autorizzati realizzati dal segretario comunale del Carroccio, Nicola Lodi, nel suo alloggio Acer. 

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