Politica
25 Ottobre 2018
Investimenti per 36 milioni su strade, scuole e post sisma. Il bilancio del presidente uscente: "Abbiamo speso fino all'ultimo centesimo"

Provincia, Tagliani: “Ecco cosa abbiamo fatto in quattro anni”

di Elisa Fornasini | 4 min

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“Cosa abbiamo fatto in Provincia in questi quattro anni?”. È la domanda che si pone il presidente uscente Tiziano Tagliani nell’illustrare il bilancio di fine mandato a una settimana esatta dalle elezioni che il 31 ottobre incoroneranno Barbara Paron. A capo di un ente spolpato di risorse e competenze, dal 2014 al 2018 sono stati spesi 36 milioni di euro per la manutenzione di strade e scuole e per il recupero post sisma.

“Un risultato che difficilmente ci soddisfa perché ci sono tratti stradali che necessitano ancora di manutenzione – ammette Tagliani – ma, a fronte di 18 Province in dissesto in Italia, è comunque un risultato straordinario raggiunto solo con le nostre forze, attraverso 335 delibere del consiglio e 124 provvedimenti amministrativi, nonostante il taglio di tre miliardi e la riduzione di personale, passato da 405 a 157 dipendenti“.

“Abbiamo speso tutti i soldi che avevamo a disposizione, fino all’ultimo centesimo” rendiconta Tagliani, soddisfatto a metà dei 9,8 milioni investiti per la manutenzione delle strade provinciali, tra asfaltature e sfalci (7,2 milioni), installazione guard rail (1 milione e 380mila euro), segnaletica (675mila euro), messa in sicurezza del ponte Marighella (300mila euro) e restauro strutturale del ponte di Gualdo (230mila euro).

Per la manutenzione di scuole ed edifici sono stati spesi 4,4 milioni (precisamente 3 milioni e 242mila euro per 71 interventi nelle scuole superiori e 858mila euro per immobili non scolastici come Castello, palazzo Molo e palazzo Melli) a cui si aggiungono 21,5 milioni per antisismica e rafforzamento strutture (di cui 16 milioni solo per il Castello). Conti che sono quadrati solo grazie all’alienazione di palazzo Giulio d’Este e palazzo Camerini, per i quali sono stati realizzati lavori post sisma in prefettura e le camere di sicurezza in questura.

La spesa del personale si è praticamente dimezzata: dai 15,8 milioni del 2014 si è arrivati agli attuali 7,6 milioni, pesando sulle casse provinciali del 18% rispetto al precedente 40%, “a dimostrazione di come sia migliorata la produttività”. Si può dire lo stesso per la polizia provinciale che, “pur ridotta di numero, avendo ‘perso’ un agente in pensione e Ravaglia per il caso Igor, ha fatto 108mila verbali di contravvenzione”.

In questa “situazione particolarmente complessa dal punto di vista organizzativo e finanziario”, il presidente si dice “contento che il ministero abbia messo un miliardo a disposizione delle Province, di cui tre milioni per le strade nel 2019: è un’inezia ma prima non avevamo nessuna garanzia”.

Intanto è già stata finanziata per 1,8 milioni la costruzione di due nuovi edifici scolastici nel polo di via Paccinotti a Pontegradella. “Sarà un polo professionale e tecnologico che permetterà di trasferire l’Ipsia di via Canapa per continuare il percorso di riorganizzazione delle scuole provinciali – spiega il sindaco di Argenta e consigliere provinciale Antonio Fiorentini -: lo scopo è far sì che ogni istituto abbia meno sedi possibili e, dopo aver già ‘concentrato’ il Carducci e l’Ariosto, ora tocca al completamento del polo di Pontegradella, dove sono già stati eliminati i tetti in amianto, l’ultimo passo sarà trasferire il Carducci in via Canapa“.

Definiti anche i futuri investimenti sui ponti più critici: San Zagno sulla sp 1 a Masi San Giacomo, sp 43 a Mesola, ponte sull’Idice a Campotto, sp 12, ponte sul Cavo Napoleonico a Sant’Agostino e ponte sul Reno ad Argenta. Fra dieci giorni partirà il cantiere per il ponte provvisorio sul Po di Volano a Final di Rero mentre per inaugurare il viadotto di Ostellato occorrerà attendere il 2019.

Qualche rimpianto? “Non mi sono pentito perché i cittadini ferraresi non sono solo i cittadini della città ma automobilisti che viaggiano e portano i figli a scuola in tutta la provincia” replica con fermezza Tagliani, auspicando che “si riprenda in mano la riforma istituzionale perché la legge Delrio non può andare avanti: le Province non hanno più nessuna competenza o ruolo politico e le Unioni dei Comuni non hanno dato le risposte che ci si aspettava; una riflessione è più che mai opportuna per non rispondere sull’ondata emotiva”.

Infine tempo di ringraziamenti che vanno in primis a dirigenti e dipendenti, “che hanno subito una riorganizzazione come nessun ente in Italia”, ai consiglieri provinciali – “in particolare ai sindaci di Argenta Fiorentini, di Ostellato Marchi e di Fiscaglia Mucchi” – e anche all’opposizione con cui si è instaurata una “grande collaborazione, mediazione e concertazione in un percorso largamente condiviso”. Tra di loro Gino Soncini: “Ci aspettiamo un biennio di disponibilità ancora maggiore per curare la sicurezza dei cittadini”.

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