Cassa integrazione. A Ferrara in aumento del 24%
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
Continua a crescere la cassa integrazione in Emilia Romagna (+31% rispetto al 2024, +113% rispetto al 2023) con il primo trimestre del 2025 che ha fatto segnare il picco di 19 milioni di ore
Un traffico di anabolizzanti e sostanze dopanti tra le province di Ferrara, Rovigo, Milano e Pavia. È quello scoperchiato dalla Procura di Ferrara in un'inchiesta connessa a quella aperta per la tragica fine di Elia Ricci, il 26enne pescatore e culturista di Goro, morto improvvisamente a dicembre 2020 per un malore fulminante
Il coordinamento degli assessori regionali alle Politiche Agricole, all’unanimità, ha riconosciuto le ragioni della filiera agricola del fiore di canapa industriale e ha formalmente richiesto al Governo la modifica dell’articolo 18 del Decreto Sicurezza
È finita con una sconfitta l'amichevole pre-playout che - nel pomeriggio di sabato 3 maggio - la Spal ha giocato contro la Triestina in un Paolo Mazza a porte chiuse
Toccherà alla Corte d'Assise di Appello del tribunale di Catanzaro decidere sul ricorso avanzato dalla Procura di Castrovillari contro la sentenza con cui la Corte d'Assise del tribunale di Cosenza aveva condannato Isabella Internò a sedici anni di carcere per l'omicidio del calciatore ferrarese Donato Denis Bergamini
di Arnaldo Ninfali
Un bellissimo servizio Rai del 15 gennaio 1967 caricato su YouTube, documenta il dietro le quinte di uno Spal–Cagliari d’annata, con intrusione della tele-camera nello spogliatoio e dietro la panchina della squadra sarda.
Era quello un Cagliari fortissimo, guidato da Manlio Scopigno e con Gigi Riva – Rombo di tuono – punta di diamante. Nell’arco di tre anni avrebbe vinto lo scudetto e, già in quella stagione, era in lotta per il primato.
Per la cronaca, quella partita finì 0 a 0, risultato accolto dai nostri avversari con soddisfazione, dato che – così ammisero – la Spal si era dimostrata forte e capace di ribattere colpo su colpo ai loro tentativi di andare in gol.
Secondo il cronista, i ventidue in campo avevano dato vita a una partita ben giocata che, nonostante le reti inviolate, accontentava il folto pubblico accorso quel giorno al Comunale.
Le immagini in bianco e nero di quel servizio evocano il tempo in cui la policroma realtà ancora non si confondeva con la rappresentazione catodica e nelle nostre menti forse albergava meno confusione. Allora anche i campioni di maggior spicco ostentavano timidezza di fronte al microfono e rispondevano alle domande in modo conciso, come in imbarazzo per l’esposizione mediatica cui erano sottoposti. Si trattasse di Riva o Greatti, distesi sui lettini del massaggio pre-partita, il loro atteggiarsi tradiva una velata ansia, come durante una prova d’esame. Solo il secondo, ad un certo punto, si scioglie in un largo sorriso che sembra generato dall’ingenua domanda che gli viene rivolta: se cioè in campo provi paura del pubblico che gremisce gli spalti. Egli risponde di no, perché dal campo il frastuono della folla non si percepisce.
Questa rivelazione ridimensiona un po’ il ruolo del cosiddetto dodicesimo uomo in campo, i cui cori sono spesso ritenuti decisivi per il risultato. I veri protagonisti dell’evento calcistico sono solo i nostri undici leoni, che si dannano l’anima, oggi come ieri, contro qualsiasi avversario. Lo confermano le dichiarazioni sul gioco maschio dei nostri rilasciate alla fine di quella partita dall’indimenticato “Bonimba” Boninsegna: “Picchiavano il giusto. – afferma – Hanno fatto il loro dovere, come noi del resto”.
Ciò dimostra che in cinquant’anni il calcio avrà anche subito un’evoluzione, sotto diversi aspetti – tecnico, tattico, tecnologico, normativo, ecc. -, ma rimane sempre uno sport non molto adatto alle educande.
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