di Simone Pesci
“Le dichiarazioni delle associazioni di categoria apparse sui quotidiani non aiutano a far comprendere la portata del provvedimento. E dire che ci sarà un ampliamento del 20% per i negozi della grande distribuzione non è vero”. I consiglieri comunali del Pd Tommaso Cristofori e Vito Guzzinati ritornano sulla delibera, fresca di passaggio nel consiglio comunale di lunedì, che dà la possibilità alle imprese della media distribuzione – quelle fino a 2500 metri quadrati di superficie di vendita – di eseguire i lavori, una tantum, per adeguare fino al 20% i propri spazi commerciali.
“La delibera è arrivata dopo il confronto con le associazioni” chiarisce subito Cristofori, il quale specifica che “non si aumenterà né la superficie, né il volume ma riguarda già un qualcosa di esistente e funzionante”. “Qui non si inficia minimamente la piccola o la grande distribuzione, ma si parla solo di quella media: in tutto sono sei strutture e solo una ha fatto domanda” spiega poi Cristofori riferendosi all’Aspiag (Interspar) di via Pomposa.
Qui arriva una stilettata alla destra, firmata Guzzinati: “Nel settembre 2016 la delibera per l’ampliamento di Aspiag passò con 24 voti favorevoli su 28, e la destra non si mise di traverso. Anzi, si oppose al diniego quando respingemmo la prima richiesta di ampliamento di Aspiag, che si rifaceva sulla legge ‘Salvaitalia’ la quale contrastava il nostro strumento urbanistico”. Poi tutto si risolse, la struttura commerciale ebbe l’ok e si fece carico pure della riqualificazione dell’area circostante.
Secondo Guzzinati e Cristofori “è stata persa un’occasione di dialogo”, anche perchè “dire che l’amministrazione comunale non ha favorito il commercio non è giusto. Abbiamo tolto gli oneri per il cambio d’uso ai negozi e liberalizzato l’uso direzionale delle vetrine delle strade commerciali”.
Inoltre, come si legge dalla risoluzione della delibera di lunedì firmata dal consigliere ‘dem’ Alessandro Talmelli – che impegna il sindaco e la giunta a “non destinare più nuove aree per le grandi strutture di vendita” e a “mettere in atto tutti i provvedimenti a salvaguardia dei piccoli negozi” – negli ultimi quattro anni, il Comune ha destinato circa 295 mila euro in bandi per le imprese nei bandi della Camcom, e erogato altri 149 mila euro circa alle imprese con bandi pubblici.
“Il commercio più a rischio, secondo noi, non è quello del centro ma quello del forese e delle periferie, e dire che non abbiamo favorito il commercio proprio no” conclude Cristofori.
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