Attualità
1 Ottobre 2018
Si riduce il digital divide, il fattore età decisivo per l'accesso alla Rete

Ferraresi sempre più connessi grazie alla diffusione degli smartphone

di Redazione | 5 min

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A Ferrara, soprattutto grazie alla diffusione degli smartphone, si riduce sempre più il digital divide, ma rimane il grande ostacolo dell’età nell’accesso all’informazione via Internet.

È ciò che si può ricavare dallo studio sull’utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie in città pubblicato dall’Ufficio statistica del Comune.

Negli anni il personal computer ormai è entrato sempre più nelle case dei ferraresi: il 65,9% delle famiglie ne ha uno nel 2018, contro il 62,2% nel 2015 e il 13,8% nel 1994. Percentuale che è in linea con la media nazionale (64,3%). Quando si parla di accesso a Internet, il 63,2% delle famiglie ha una connessione a casa. Aggiungendo la connessione mobile via smartphone, la quota di famiglie che ha accesso alla rete sale al 76,96% (mentre il dato nazionale è 71,7% di famiglie connesse).

Fonte: Pc, internet e l’elettronica 2018. Sistan, Comune di Ferrara, Statistica

“Quasi l’85% delle famiglie dispone di una connessione internet fissa piuttosto veloce (Adsl, fibra, ecc.) ed un altro 13,4% delle famiglie utilizza connessioni mobili veloci (con chiavetta o modem con sim card almeno 3G) – rileva l’analisi -. Solo il 2% utilizza connessioni con linea tradizionale o a banda più stretta. Il 2% delle famiglie indica di non avere una connessione internet, ma di utilizzare connessioni gratuite tramite wifi o postazioni pubbliche (biblioteche, ecc.)”.

Il punto focale è però quello dall’altra parte dello specchio, ovvero quello di chi non ha alcun accesso oggi a Internet, in un mondo in cui la Rete è divenuta uno strumento fondamentale non solo per raggiungere l’informazione ma anche in chiave di partecipazione democratica.

Il dato positivo è che, a distanza dal 2015 al 2018 si assiste a una contrazione del numero di famiglie che non dispongono di alcuna connessione (23,1% nel 2018 contro il 29,4% del 2015). Tra i non connessi, l’indicatore principale per capire chi sono è dato dall’età: il 63,9% delle famiglie con un solo componente anziano di oltre 65 anni è esclusa dal Web. “Queste sono nella maggior parte dei casi di genere femminile mediamente più anziane degli uomini che vivono soli, nel qual caso si raggiunge il 68% di non connessione (gli uomini soli con più di 65 anni non sono connessi nel 50% dei casi)”, spiega l’analisi che rileva anche come “tutte queste percentuali hanno segnato in questi tre anni un forte miglioramento, indicando una diminuzione della quota di queste famiglie non connesse”.

Contando che quasi la metà delle coppie anziane (48,3%) non ha una connessione, “è chiaro che fra tutte le variabili del digital divide è proprio l’appartenenza generazionale che gioca il ruolo di gran lunga maggiore”.

Il digital divide, osserva ancora il report, diminuisce quando la persona di riferimento della famiglia è più giovane: il 7,3% tra le persone sole con meno di 65 anni e 3,8% tra le coppie con persona di riferimento minore di 65 anni. La presenza in famiglia di minorenni fa scendere la mancanza di connessione web all’1,2% dei casi, contro il 27,8% di famiglie non connesse quando non ci sono minorenni.

Oltre all’età, conta anche lo stato economico delle famiglie, che è uno dei principali fattori che determinano la capacità o meno di connettersi a Internet, anche se negli anni la sua importanza si è via via ridotta, con tutta probabilità per via del calo dei costi. “Le motivazioni di ordine economico legate all’alto costo di collegamenti o strumenti necessari sono segnalate dall’8,8% degli intervistati dall’Istat come principale motivo del non utilizzo della rete – spiega l’Ufficio statistica -. Rispetto al passato questa motivazione segna, però, una diminuzione, legata probabilmente al calo degli ultimi anni dei costi di connessione e dal sempre maggiore utilizzo delle connessioni mobili tramite smartphone. Riscontriamo, comunque, che le famiglie nelle quali il principale percettore di reddito (Ppr) è disoccupato sono meno connesse rispetto a quelle in cui il Ppr ha una occupazione. Pensionati e casalinghe sono i Ppr delle famiglie con maggiore isolamento digitale”.

Il titolo di studio è un altro fattore chiave: più è basso più è limitata anche l’alfabetizzazione digitale: “Le famiglie nelle quali il principale percettore di reddito ha un basso titolo di studio (licenza media inferiore, licenza elementare o senza titolo) sono meno connesse rispetto a quelle in cui il Ppr è diplomato o laureato”.

Dal 2015 al 2018, quindi in pochi anni, le persone sotto i 55 anni di età e senza alcuna connessione sono passate dal 5% al 2,4%, il che è un buon indicatore della riduzione del digital divide “ricordando che sono le tecnologie mobili a fornire il contributo più rilevante all’espansione della banda larga e che lo smartphone è già presente nel 70,5% delle famiglie ferraresi”.

D’altronde cade la diffusione del telefono fisso: era presente nel 97,2% delle abitazioni ferraresi nel 1994, mentre nel 2018 si è scesi al 52,5% (il dato nazionale è 54,5%): “Questa diminuzione – spiega il report – è strettamente connessa all’aumento esplosivo che, al contrario, si è osservato per la telefonia mobile: il telefono cellulare nel 2018 è presente nel 96,4% delle famiglie, contro il 22% nel 1997. In particolare a Ferrara nel 70,5% delle famiglie è presente almeno uno smartphone”.

Se rimane ancora una quota rilevante di famiglie senza accesso a Internet, di contro è interessante rapportare questo dato a quello della diffusione di un mezzo ‘vecchio’ per l’accesso all’informazione che non perde popolarità: la televisione. La percentuale di famiglie dotate di televisione nel comune di Ferrara è del 97% (il 28,6% con un’antenna parabolica e il 32,1% con un abbonamento alla Pay Tv).

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