Attualità
17 Maggio 2025
L'avvocato ed ex candidato sindaco: "Quando lo Stato non c'è rimangono solo avvocati come Enrico"

Anselmo solidarizza con “l’amico e collega” Segala

di Redazione | 2 min

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“Quando lo Stato non c’è rimangono solo avvocati come Enrico Segala”. Così Fabio Anselmo solidarizza con “l’amico e collega” dopo le minacce ricevute da un ex cliente.

Solidarietà che è arrivata anche da Aiga (Associazione italiana giovani avvocati) e da Paolo Calvano con quest’ultimo che ha espresso la sua “più profonda solidarietà al consigliere comunale Enrico Segala per le minacce ricevute in questi giorni”.

“Segala è – ha detto Calvano – un professionista serio e capace, oltre che una persona e un uomo delle istituzioni dalla spiccata sensibilità sociale e deve sapere che di fronte a queste minacce non è solo, perché, insieme a tantissimi altri cittadini ferraresi, siamo al suo fianco”.

“Non tutti gli avvocati sono uguali – ha scritto invece Anselmo in un lungo post -. Alcuni scrivono le leggi che distruggono i diritti. Altri provano a difenderli. Avvocati che non hanno auto blu. Che non fanno carriera nei salotti istituzionali. Avvocati come Enrico Segala”.

“Enrico – prosegue – è un avvocato di trincea. Uno che lavora ogni giorno a fianco di persone che per lo Stato non esistono:
uomini e donne senza identità, senza un permesso di soggiorno, senza diritti. Persone arrivate in Italia scappando dalla fame, dalle torture, dalla guerra, e che hanno la sola colpa di essere nate nel posto sbagliato. E quando lo Stato è assente, restano solo le associazioni”.

Associazioni “come Cittadini del Mondo, che il Comune di Ferrara oggi sfratta, dimenticando anni di impegno gratuito al servizio della collettività: corsi di italiano, doposcuola per i bambini, aiuto per permessi di soggiorno, casa, lavoro, cittadinanza”.

“Un presidio sociale – dice di loro Anselmo – che ha rafforzato il tessuto cittadino e che ora viene trattato come un fastidio da eliminare.
Ora più che mai, soprattutto nella mia città, restano gli avvocati, quelli come Enrico, che danno voce a chi non ce l’ha”.

“Ma il loro lavoro – aggiunge -, già difficile, è stato reso quasi impossibile dal Decreto Sicurezza e col rischio di subire le conseguenze della disperazione dei loro assistiti causata dai trattamenti degradanti e disumani loro inflitti. Ogni giorno si combatte contro leggi che sono state definite pericolose dall’OSCE, dall’ONU, dal Consiglio d’Europa e dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”.

“Enrico Segala – conclude – non è un avvocato qualsiasi. È un bravo avvocato. Ed è soprattutto una buona persona. E questo oggi, in Italia, significa essere in pericolo. Solidarietà all’amico e collega Segala”.

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