Attualità
5 Settembre 2018
Al dg Vagnini oltre 13mila euro di 'quattordicesima'. Ferrante (Comitato vittime pubblica amministrazione) attacca

Ecco i ‘bonus’ anche per i direttori Ausl

di Redazione | 2 min

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Il dg dell’Ausl Claudio Vagnini

Dopo il Sant’Anna, era solo questione di giorni, così è stato: anche l’Azienda Usl di Ferrara ha provveduto alla liquidazione dei ‘bonus’ di risultato per i propri direttori generali.

Nel dettaglio, la determinazione prevede l’assegnazione di 13.329 euro per il dg Claudio Vagnini, 10.663 euro per Mauro Marabini, direttore sanitario e 10.663 euro per Stefano Carlini, direttore amministrativo.

Gli importi corrispondono all’8,9% della retribuzione massima annua percepita dai direttori e vengono corrisposti in base al grado di raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2017 dalla Regione, che per l’Ausl è stato dell’89% (l’Azienda ospedaliero-universitaria è arrivata al 90%).

Sono compensi previsti dalla legge che la Regione Emilia Romagna ha ridotto introducendo il limite massimo del 10% della retribuzione annua complessiva dei direttori, contro il 20% a cui potrebbe arrivare secondo la legge in vigore dal 1995.

“Non è inutile dire che moltissimi cittadini faticano ad arrivare a fine mese e costoro (anche se consentito da una delibera regionale) decidono per se stessi una ricompensa aggiuntiva, che di fatto è una 14esima mensilità”, commenta polemicamente Aldo Ferrante, portavoce del Comitato vittime della pubblica amministrazione, che già era intervenuto per i compensi dei direttori del Sant’Anna. “Perché non è previsto un premio per gli amministrati (i cittadini)? – chiede Ferrante -. Possibile che i disagi che la collettività subisce per scelte scellerate come lo spostamento dell’ospedale a 15 km devono tradursi in premio per i dirigenti? Riportiamo solo alcune difficoltà: l’allungamento dei tempi di attesa per le prestazioni specialistiche e strumentali, la riduzione dei posti letto, lo spostamento in altre sedi di servizi e/o prestazioni mediche, la chiusura di ospedali, l’obbligato ricorso alla sanità privata per avere prestazioni in tempi accettabili, il calvario che devono passare i familiari per assistere quotidianamente un proprio caro ricoverato a Cona, ecc. Possibile che nessuno si sia accorto che la Casa di Cura di S. M. Maddalena, posizionata in un’altra regione, vive rigogliosamente e si amplia, grazie alla mobilità di moltissimi ferraresi che la si rivolgono e pagano, per trovare quell’assistenza sanitaria che non trovano a Ferrara? Anche i dirigenti dell’Ausl sono pagati con stipendi di tutto rispetto. Se li si voleva ringraziare per l’attività svolta, bisognava fargli un encomio sui quotidiani. In questo caso però, i cittadini potevano obiettare”, conclude Ferrante.

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