Cento
3 Settembre 2018
Cerimonia religiosa con la messa di ringraziamento officiata dall'Arcivescovo Zuppi. Investimento di 1,8 milioni di euro

Riaperta al culto dopo il sisma la chiesa di San Sebastiano a Renazzo

di Redazione | 4 min

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Renazzo. “Che le porte della Chiesa di San Sebastiano siano sempre aperte”: così l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi ha dato il benvenuto a tutta la comunità alla tanto attesa cerimonia d’inaugurazione della chiesa di Renazzo, dopo il restauro da ripristino dai danni del terremoto del 2012.
Si sana così oggi, dopo oltre sei anni dalle scosse, “una ferita dolorosa” ha proseguito l’arcivescovo. “Per continuare a fare brillare questa chiesa, ora ancora più bella, serve tutto il vostro amore: è una casa di pietre e di uomini, cogliamo questo rinnovato inizio per restaurare anche noi stessi”.
E il pensiero dell’arcivescovo e di don Stefano Guizzardi, amministratore parrocchiale, è corso a don Ivo Cevenini, parroco di Renazzo per oltre quarant’anni, morto all’età di 86 anni il febbraio scorso e che, dopo il danneggiamento della chiesa, ha seguito passo per passo la sua ricostruzione: “Siamo sicuri che il suo sguardo acuto, diretto, amabile ci accompagni in questo giorno di festa dal cielo, pieno di gioia: lo sentiamo tutti qui, accanto a noi, in prima fila”.
Con il sisma del 2012 la chiesa aveva subito infatti lesioni di alcuni tiranti, alla facciata e alle pareti laterali, e altri danni non strutturali: l’investimento complessivo per la ricostruzione ha richiesto 1,8 milioni di euro: 1,5 milioni dalla Regione Emilia-Romagna e il co-finanziamento di 300mila euro dell’Arcidiocesi di Bologna.
Un “duplice” benvenuto, perché la cerimonia inaugurale ha visto anche l’insediamento del nuovo parroco, don Marco Ceccarelli, già guida delle parrocchie di Casumaro, Reno Centese e Alberone: “Ti accogliamo con grande gioia come pastore della nostra comunità” sono state le parole di don Stefano. “Ti chiediamo pazienza se ci troverai smarriti senza il nostro amato don Ivo, ma siamo certi che anche lui, che aveva gran stima di te, oggi sarà in festa e intercederà perché la potenza dello Spirito Santo sostenga sempre questo tuo nuovo cammino”.
Dopo la professione di fede di don Marco e la consegna della chiave del tabernacolo, a conclusione della cerimonia sono seguiti i saluti del consiglio pastorale parrocchiale e delle autorità, tra cui il sindaco di Cento Fabrizio Toselli e il presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Dopo il maggio 2012, e i 13,5 miliardi di danni del sisma, e l’irreparabile tragedia delle 28 vittime, questa terra si è rimboccata le maniche e noi con essa, e ci siamo ripromessi che non avremmo dormito sonni tranquilli fino alla collocazione dell’ultima pietra”.
La ricostruzione in Emilia Romagna sta procedendo con “cura, dedizione e con più rapidità di quanto avevamo stimato inizialmente: 9 su 10 famiglie sfollate sono tornate nelle proprie abitazioni, oltre 500 scuole sono state costruite ex novo o ristrutturate, e ad oggi si stimano 4000 posti di lavoro in più nella regione. Non abbiamo voluto delocalizzare le comunità per non togliere loro la propria identità, per far sì che tornassero a vivere, a lavorare, a studiare e a pregare dove lo facevano prima”. Un percorso, quello della ricostruzione, ancora lungo, ma “se ci pensate, gli aquiloni si alzano in volo anche quando il vento è contrario”.

La chiesa di San Sebastiano dopo il restauro

La chiesa di San Sebastiano, ‘studio’ del Guercino

Le prime tracce della chiesa di Renazzo risalgono al XV secolo. Successivamente ricostruita tra il 1745 e 1754, fu teatro del lavoro del giovane Guercino, maestro del Barocco, che vi dipinse “La Madonna col Bambino in trono e i Santi Francesco, Antonio Abate e Bovo”, “La Madonna col Bambino in gloria e i Santi Pancrazio e Monaca” e “Il miracolo di San Carlo Borromeo”.

Con il sisma del 2012 la chiesa aveva subito lesioni lungo le linee di ammorsamento tra la facciata e le pareti laterali, danneggiamento di alcuni tiranti in copertura, uno dei quali spezzato (soffitto a volte in mattoni), e altri danni non strutturali.

Ricostruzione, dalla Regione quasi 248 milioni per chiese e luoghi di culto

Nei mesi scorsi la Giunta regionale ha assegnato ulteriori risorse alle Diocesi dell’Emilia-Romagna per opere di ricostruzione relative a chiese e luoghi di culto, portando lo stanziamento complessivo a quasi 248 milioni, fondi ai quali si aggiungono quelli propri degli enti.

Nei mesi successivi al terremoto, erano stati subito riaperti al culto 54 edifici, con interventi di messa in sicurezza per una spesa di 15 milioni. Inoltre, ne erano stati realizzati 15 provvisori attraverso lo stanziamento di 6,3 milioni.

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