Un’aggressione a colpi di machete, inferti con estrema violenza sulla nuca della vittima, ricoverata in gravissimi condizioni all’ospedale di Cona dove è stata tenuta sotto osservazione fino alla dimissione.
C’è un regolamento di conti dietro alla folle aggressione in Gad consumata nel pomeriggio dello scorso 30 luglio, alle 17.45 circa, in via Oroboni angolo via Olimpia Morata.
A un mese da quella violenza inaudita, le incessanti indagini della squadra mobile, coordinata dalla locale procura, hanno permesso di individuare e arrestare i due principali aggressori che ora dovranno rispondere di tentato omicidio.
Si tratta di due uomini di nazionalità nigeriana che, armati di machete, hanno aggredito con estrema violenza, in un vero e proprio agguato, un loro connazionale 26enne. Ai primi due aggressori, immediatamente dopo, si sono uniti altri extracomunitari che hanno continuato nel pestaggio, anche con catene, durato pochi secondi prima di dileguarsi.
Solo l’intervento di alcuni cittadini e di un altro giovane nigeriano ha evitato che l’aggressione avesse conseguenze tragiche, anche se la vittima, soccorsa dal personale medico, è stata ricoverata in codice rosso nel reparto rianimazione del Sant’Anna in prognosi riservata per i colpi ricevuti alla nuca. Fortunatamente il ragazzo è salvo e si è completamente ripreso.
Le indagini, ancora in corso per individuare gli ulteriori responsabili, si sono concretizzate nella mattina di ieri, venerdì 31 agosto, quando sono scattate perquisizioni domiciliari in tutte le abitazioni in cui si aveva contezza che i due potevano dimorare.
Così, con l’ausilio di unità cinofile e del Reparto Prevenzione Crimine, i due ricercati, con precedenti per spaccio, soggetti a fermo del pubblico ministero, sono stati rintracciati nelle abitazioni di via XXV Aprile e piazzale Camicie Rosse e portati in carcere. Altri dettagli sull’arresto verranno illustrati nella conferenza stampa che si terrà in mattinata presso la questura di Ferrara.
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