(public domain/Wikipedia)
di Davide Soattin
Bologna, 5 giugno 1994. L’atmosfera che si respira al Dall’Ara è infernale. Metà Ferrara calcistica invade la curva San Luca per spingere la Spal verso un vittoria che sarebbe fondamentale. L’appuntamento è di quelli imperdibili, da segnare con tanto di croce rossa sul calendario: ci si gioca l’andata della semifinale play-off di C1 per tentare l’approdo a quella Serie B troppo a lungo inseguita e durata appena una stagione.
Dopo una prima parte di campionato senza sconfitte ed un girone di ritorno piuttosto deludente infatti, nonostante il ritorno di Zamuner e Mezzini, i biancazzurri di mister Discepoli terminano la regular season al terzo posto in classifica e si vedono costretti a percorrere per la seconda volta in campionato la Bologna-Padova, in direzione del capoluogo emiliano, seppur in più di un’occasione abbiano accarezzato la possibilità di una promozione diretta al piano superiore.
La cornice è quella delle grandi occasioni: la curva Costa si esibisce in una coreografia che da sola vale il prezzo del biglietto, la Ovest in formato trasferta non è da meno e incita sin dal primo minuto l’undici iniziale schierato per arginare le scorribande della formazione mandata in campo dalla vecchia conoscenza spallina Reja.
Primo tempo più a tinte rossoblu che biancazzurre, con i felsinei pericolosi in più di una circostanza dalle parti di Brancaccio, senza però trovare lo spunto adatto per pungere e passare in vantaggio. La Spal preferisce attendere l’avversario, tentando il gioco di rimessa per colpire Zago e compagni in contropiede. Ma le forze in campo, nonostante due approcci diversi alla partita, sembrano equivalersi e la sensazione è che serva un episodio per poter sbloccare il risultato.
Detto fatto. In avvio di ripresa, Pergolizzi stende Bizzarri lanciato a rete. La Spal chiede l’espulsione, ma deve accontentarsi del tiro franco. Si fa per dire, vista la conclusione. Sul pallone va Giorgio Zamuner, protagonista assoluto con una punizione da specialista che si insacca alle spalle di Cervellati, sorprendendolo sul suo palo. Una bomba dal limite dell’area che sfida ogni legge della fisica, destinata a diventare l’emblema della spallinità ad ogni latitudine. In poche parole, quello di Bologna, è il pomeriggio in cui la palla nel sette dell’Imperatore è diventata leggenda.
Una vera e propria esplosione di gioia per la marea estense che, a poco meno di dieci minuti dalla fine, può di nuovo fare festa per il raddoppio firmato dall’ex Lazio Olivares. Subentrato a Martorella, il centrocampista di Vigevano vince un rimpallo non molto lontano dalla porta bolognese e chiude i conti al minuto 81 con un tracciante rasoterra che deposita la sfera sul secondo palo, regalando alla Spal una vittoria destinata ad entrare di prepotenza nell’immaginario collettivo di tutti quei tifosi innamorati dei colori biancazzurri.
Sette giorni più tardi, nel match di ritorno giocato al Paolo Mazza, la vittoria dei rossoblù ad opera di Pazzaglia risulterà indolore ed i ragazzi di Discepoli voleranno in finale al cospetto del Como di Tardelli. In casa Spal però, come una sentenza che risuona ogni qualvolta si parli di spareggi, il lieto fine non è contemplato. L’epilogo del match infatti, giocato sul neutro del Bentegodi della fatal Verona, è tragico: un’autorete di Bacci ed un gol del comasco Catelli fissano il risultato sul 2 a 1 finale e condannano i biancazzurri ad un altro anno di C1.
Bologna-Spal 0-2 (0-0)
Bologna: Cervellati, Casabianca, Pergolizzi, Spigarelli, Presicci, De Marchi, Troscè (dal 67’ Campione), Zago (dal 75’ Ermini), Negri, Cecconi, Bonetti. All: Reja.
Spal: Brancaccio, Lancini, Paolone, Zamuner, Mangoni, Vanoli, Martorella (dal 65’ Olivares), Bacci, Papiri, Bottazzi, Bizzarri (dal 85’ Mezzini). All: Discepoli.
Arbitro: Farina di Novi Ligure
Marcatori: 54’ Zamuner, 81’ Olivares.
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