Eventi e cultura
15 Agosto 2018
Letture e duetti improvvisati legati all'amore per la bellezza, "non compresa dalla politica"

Morgan, Sgarbi e Moni Ovadia infuocano il ferragosto in Castello

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Liberazione a Casa Romei sulle note del Conservatorio

È dalle parole del compositore russo Dmitrij Shostakovich che nasce l’idea di celebrare la giornata della Liberazione del 25 aprile con un concerto degli studenti del Conservatorio di Ferrara al Museo di Casa Romei, che per l’occasione è visitabile gratuitamente

Al via la terza edizione del Symeoni Festival

Torna a Migliarino l'evento nato per celebrare il cartellonista ferrarese Sandro Simeoni, il "Symeoni Festival". Due giorni, venerdì 26 aprile e sabato 27 aprile, di masterclass e laboratori aperti a tutti

Il programma della XVI stagione organizzata da Bal’danza

Lunedì 22 aprile è stato presentato, a cura di  Valeria Conte Borasio (presidente di Bal'danza) e Romano Valentini (direttore artistico di Bal'danza), il programma della Stagione 2024 dell'Associazione Culturale Bal’danza. Musica, Poesia, Arte per Ferrara - Omaggio a Thomas Walker

Dalle bonifiche allo squadrismo Fascista. Tra Ferrara e il mare è passato il destino d’Italia

Non sono in molti i ferraresi a saperlo, se non per associare distrattamente il nome di Italo Balbo alla nostra città, ma dalle strade che percorriamo ogni giorno o dai campi che vediamo attraversando la zona della provincia che va da Ferrara al mare è passato il destino d’Italia. E lo ha fatto attraverso la violenza dello squadrismo e del fascismo agrario che qui è nato

di Cecilia Gallotta

“Alle elezioni c’è da sperare che salgano i barbari della Lega, che, pur non avendo niente a che fare con la cultura, almeno si fideranno di chi sa qualcosa della bellezza”. L’irriverenza di Sgarbi, che ha scaldato la piovosa serata di ferragosto fra le sale del Castello, ha incontrato la stravaganza di Morgan e la saggezza di Moni Ovadia, in un cocktail esplosivo fra letteratura, arte, politica, musica e risate.

In comune con il cantautore milanese, l’attore e scrittore ebreo ha il legame indissolubile con la famiglia Sgarbi, l’amore per l’arte e per il bello, “quello che la classe dirigente di questo Paese sembra capire sempre meno” afferma Ovadia, riprendendo la frecciata di Vittorio, prima di leggere alcuni passi di ‘Lei mi parla ancora’, l’esordio letterario di papà Nino “pieno di grazia e impudicizia immateriale”, che alla bellezza di 95 anni ‘canta’ di come un amore può dispiegarsi per tutta una vita e oltre, “una cosa che a questo mondo non è così frequente”.

La capacità di andare oltre gli stereotipi, – “oltre l’evidente” dice Ovadia – in un mondo così “volgarmente omologato”, è del resto ciò che forgia “il coraggio di Vittorio Sgarbi” (“coi miei soldi, attraverso l’arte, sono riuscito a comprare spirito”) e fil rouge di tutta la serata, che accosta gli archetipi maschili e femminili – “io ero l’uomo, e tu il capofamiglia”, si legge con ironia fra le righe di papà Sgarbi – e il sarcasmo di Ovadia: “Venni a conoscenza di questo libro quando io e Vittorio salimmo su un aereo, un trabicolo con due piloti che occupavano tre quarti del velivolo. Eravamo stretti come due profughi albanesi. Ma lì, cascasse il mondo, Vittorio era immerso nel suo mondo, e quel viaggio mi ha permesso di leggere queste meravigliose righe”.

Ma prima di imbracciare la chitarra, non si può non passare davanti al capolavoro di Artemisia Gentileschi, che fu violentata in età adolescenziale dal pittore e amico del padre Agostino Tassi “al Quirinale – racconta Vittorio – dove lei lavorava come ragazza di bottega assieme al padre. Tassi rifiutò il matrimonio di riparazione, al quale lei sarebbe stata consenziente, e allora lo denunciò”. Una denuncia fragorosa, che le portò la fama che le ha fatto guadagnare un posto nella collezione Cavallini-Sgarbi con la sua ‘Cleopatra’ “brutalmente realistica e caravaggesca”, accostata e contrapposta alla veduta serafica e lineare del suo carnefice, apparentemente – e curiosamente – lontano dal tumulto dei sensi.

Una storia alla quale Morgan ha dedicato ‘La canzone di Marinella’ di De Andrè, non prima di aver cantato assieme a Moni Ovadia, come due compari ritrovati, ‘Il tarlo’, e aver dedicato alla memoria di Rina stralci della storia della musica italiana, dall’‘Azzurro’ di Adriano Celentano al ‘Sapore di sale’ di Gino Paoli, passando per Domenico Modugno con ‘Ciao ciao bambina’.

Un viaggio fra note, parole, bellezza e ricordi che rende onore agli ospiti della serata. Che rende immortale il sentimento. E che, di fronte al ferragosto di sangue delle strade genovesi, “non trova altro modo di celebrare la vita contro la morte, se non con l’arte”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com