Politica
6 Agosto 2018
Ipotizzata la violenza privata per il 'dossier fotografico' sul gruppo Refugees Welcome

Da Roma un esposto contro Nicola Lodi e Andrea Rossi

di Ruggero Veronese | 3 min

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Uno degli incontri del gruppo Refugees Welcome di Ferrara

Un esposto denuncia per chiedere che Nicola Lodi a Andrea Rossi vengano indagati per violenza privata. Parti offese sarebbero gli attivisti del gruppo Refugees Welcome di Ferrara, vittime di un ‘dossier fotografico’ pubblicato senza consenso su Facebook.

A chiederlo direttamente al procuratore capo Andrea Garau attraverso una lettera inviata alla procura è un cittadino romano, Mario Corradini, già noto a Ferrara per i suoi numerosi interventi sul caso Aldrovandi, durante il quale venne anche processato e poi assolto dall’accusa di diffamazione nei confronti dei poliziotti coinvolti.

Corradini si aggancia alla lettera degli attivisti pro-accoglienza ferraresi pubblicata proprio su Estense.com, in cui veniva riferito del particolare ‘trattamento’ (definito dagli stessi “comportamenti che ricordano molto il bullismo”) a cui erano sottoposti da settimane da parte di Lodi e Rossi (che ha appena fondato la “Nuova democrazia cristiana” a Ferrara per presentarsi alle prossime elezioni): in particolare l’abitudine di fotografare, “senza il consenso delle persone ritratte”, come recita l’esposto, da posizioni nascoste i loro incontri per poi pubblicare gli scatti sui social network, spesso accompagnati da post molto critici e talvolta apertamente canzonatori.

A partire da questo fatto, Corradini ricorda alla procura ferrarese le parole di un recente discorso del presidente Mattarella che afferma di essere stato “colpito da un fatto di cronaca di questi giorni: l’Italia non può somigliare a un Far West dove un tale compra un fucile e spara dal barcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro”.

“Ritengo che queste parole – scrive Corradini – vadano riferite anche ad un contesto generale, non specifico: si può legittimamente essere “contro” l’immigrazione ma i diritto degli altri devono sempre restare sacrosanti”.

Su queste basi Corradini chiede al procuratore capo di “adottare tutti i passi necessari per far sì che Ferrara non divenga il Far West dei diritti dove in nome di una supposta ragione si fa scempio dei diritti e ragioni altrui”.

Secondo l’estensore dell’esposto “i fatti sopra esposti sono tanto più allarmanti alla luce del fatto che il Sig. Nicola Loci risulterebbe peraltro già sotto processo per manifestazione non autorizzata” (il riferimento è alle barricate a Gambulaga, ndr).

L’ipotesi che mette sul tavolo Corradini è quella di violenza privata, reato che però è perseguibile solo a querela di parte. L’iniziativa legale, insomma, dovrebbe partire dai membri del comitato. Ma “alla luce del fatto che il signor Nicola Lodi è segretario comunale della Lega Nord, che le foto parrebbero scattata da più di una persona, chiedo a che la procura di Ferrara convochi i firmatari della lettera e le vittime delle foto e nel caso si proceda secondo articolo 339 cp (che disciplina la rinuncia espressa alla querela, ndr)”.

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