Cronaca
30 Luglio 2018
L'intervista di Estense.com al gestore di un locale testimone della rissa prima ad Auronzo di Lazio-Spal

Scontri tra ultras. “Ho visto sangue e feriti, una guerriglia urbana”

di Redazione | 2 min

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Attimi di guerriglia urbana per le strade di Auronzo quando, intorno alle 14 di sabato pomeriggio, in occasione del test amichevole tra Lazio e Spal, due frange di circa quaranta persone in totale – riconducibili al tifo organizzato biancoceleste e ferrarese – sono venute a contatto alle porte del paese, nelle vicinanze di un bar.

A spiegare a Estense.com le dinamiche di quanto accaduto è il proprietario dell’esercizio, F.C., testimone oculare della violenta colluttazione: “Gli ultras laziali sono arrivati normalmente con le loro auto. Si stavano comportando in modo tranquillo, hanno bevuto tanta acqua e hanno preso molte bottigliette. Ma ad essere sinceri però si percepiva che qualcosa stesse bollendo in pentola, sembrava stessero aspettando qualcuno. Alcuni erano infatti, a pensarci meglio, particolarmente esagitati”.

Insospettito, il gestore chiede allora agli avventori il motivo di questa apparente attesa e la risposta dei tifosi sembra rassicurante “aspettiamo amici da Roma”.

E invece dopo qualche minuto qualcuno tra i laziali ha gridato “stanno arrivando” e arrivano “i due furgoni su cui viaggiavano quelli provenienti da Ferrara. E da lì è iniziato il finimondo: diversi feriti, di cui due con il volto insanguinato e diverse persone con dei tagli vistosi. Non so chi abbia cominciato prima, ma sembrava si fossero dati appuntamento”.

Una brutale colluttazione che si sarebbe potuta evitare: “Il mio unico rammarico è non aver richiesto subito l’intervento dei carabinieri, ma fortunatamente sono riuscito a chiamare la Digos, chiedendo il motivo per cui non li hanno aspettati all’entrata del paese e scortati all’interno dell’impianto. Mi hanno risposto che non avevano i mezzi e il personale adatto per controllare il tutto. Certo, non è così semplice come l’ho raccontata io, anche se poi credo li abbiano comunque identificati tutti”.

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