Cento
20 Luglio 2018
Veronesi sotto attacco compatto delle minoranze, chiesta la convocazione di un'assemblea straordinaria

Opposizioni unite contro il presidente del Consiglio comunale: “Mozione di sfiducia”

di Redazione | 3 min

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Cento. Tre atti: la richiesta di convocazione di una seduta straordinaria, un ordine del giorno per la “Tutela della dignità del consiglio comunale e sue prerogative” e una mozione di sfiducia nei confronti del presidente dell’assemblea, Matteo Veronesi. Le opposizioni di Cento, da destra a sinistra, si compattano per sferrare un duro attacco alla maggioranza che supporta la giunta Toselli.

Gli atti sono firmati dai Diego Contri, Piero Lodi, Gunner Maccaferri, Enrico Malucelli,  Marco Mattarelli e  Marco Petazzoni.

“Dal suo insediamento, oramai due anni or sono, questa Amministrazione non ha mai favorito e rispettato l’attività delle Commissioni consiliari, che vengono convocate per solo rispetto formale del Regolamento e sempre a delibere già predisposte e corredate dai pareri di legge”,  si legge nel testo dell’odg in cui le opposizioni lamentano anche che “sistematicamente vengono a mancare momenti di confronto ‘endoprocedimentali’ che consentirebbero invece alle forze politiche non organiche alla maggioranza di portare proposte e contributi positivi”. Inoltre, secondo i partiti di minoranza, “scarsa ed episodica è la presenza della Giunta (con pochissime eccezioni) ai lavori delle Commissioni”, “del tutto episodica è quella del sindaco” e “per questi motivi viene a mancare qualunque interlocuzione sul piano politico”.

Ma non è finita qui, nella liste delle lamentele si rileva anche che “richieste di accesso agli atti attendono da mesi di essere evase e a nulla sono serviti i solleciti formali rivolti al presidente del Consiglio e al sindaco in questo senso”. Inoltre, altro smacco riportato, “la nuova veste grafica del sito istituzionale dell’Ente ha tolto dall’home page ogni spazio per le attività delle minoranze, relegate a parte oscura e del tutto nascosta del sito stesso. Nel vuoto sono caduti richiami in questo senso”. Poi, “sin dall’inizio dell’attuale consigliatura l’Amministrazione comunale ha cancellato la prassi di nominare rappresentanti delle forze politiche di minoranza con ruoli di garanzia e trasparenza all’interno degli organismi di secondo livello”.

E ancora: “La Conferenza dei Capigruppo è stata in questi due anni esautorata di fatto dal suo ruolo di organismo di confronto e governo condiviso anche solo sul piano delle regole”, scrivono le opposizioni, che aggiungono che “in oltre due anni il sindaco è risultato quasi sempre assente alle Conferenza Capigruppo”. Nel documento si parla anche di “alcuni episodi di incerta definizione”, che “hanno visto un Consigliere comunale e Capogruppo lamentare una situazione spiacevole di confronto-scontro con importanti collaboratori  dell’Amministrazione generata da carenza di risposte”. A fronte di ciò, “Il presidente del Consiglio comunale ha negato (nonostante una richiesta unanime di tutti i Gruppi di minoranza) una occasione a porte chiuse di informativa e trasparenza sull’episodio”. E, infine, molto poco gradito è che “l’amministrazione sta procedendo a tempi serrati ad una variante urbanistica anche se il coinvolgimento della Commissione preposta è stato sino ad ora del tutto insufficiente”.

Insomma, quanto basta per chiedere un Consiglio comunale straordinario in cui enunciare tutti i problemi riscontrati e presentare una mozione di sfiducia verso chi ha il ruolo di garante del buon funzionamento dell’assemblea, il suo presidente, accusato di si essersi “arrogato il diritto di censurare e zittire il desiderio di capire se quanto occorso potesse ravvisare comportamenti lesivi della dignità, delle prerogative e dei poteri di un Consigliere comunale, impedendo di fatto ai Capigruppo richiedenti di addivenire ad un diretto momento informativo”.

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