Attualità
23 Giugno 2018
Successo per l’evento in piazza municipio che promuove l’istruzione per gli adulti, “italiani e stranieri”

Cpia in festa. “La presenza di stranieri non è solo in Gad”

di Redazione | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

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di Cecilia Gallotta

“Attraverso il fare insieme si comprende anche la cultura e la lingua”. Un metodo che si è soliti applicare ai più piccoli, ma che il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti (Cpia) ha dimostrato essere valido per tutte le età, dipingendo Piazza Municipale di colori, arti e talenti da tutto il mondo.

“Il concetto di scuola nell’immaginario comune è quello che precede i 18 anni”, constata Fabio Muzi, direttore del centro che da tre anni mira a dare una possibilità concreta a chiunque non abbia potuto intraprendere un percorso di studi in età scolare: “Un percorso aperto a italiani e stranieri, che riconosce non solo le esperienze didattiche, ma favorisce le attitudini del singolo, cercando poi attraverso queste di creare un ponte con la città”.

Un obiettivo raggiunto, a giudicare dal corposo capannello di persone riunitosi già dall’inizio dell’evento ‘Cpia in festa’, fra musiche, danze e letture, incuriosito dalla mostra fotografica esposta a fianco del palco: “Si chiama ‘Ad/dress-all’abito all’abitare’ – spiegano Muzi e la fotografa Ippolita Franciosi – e l’obiettivo era quello di accostare alle fotografie di vestiti usati in culture differenti, uno scorcio di Ferrara che ne richiamasse la trama”. Sorrisi sdrammatizzati alla vista del burqua bianco affiancato alla nascosta facciata del Duomo, e apprezzamenti per l’affresco sotto il volto del Municipio, “che molti ferraresi non sanno neanche dove si trova”, a richiamo della trama di costumi tipici ucraini.

“Mi è sempre piaciuto fotografare – racconta Amadou, in Italia da due anni – ma nel mio paese non avevo gli strumenti adatti, mentre qui ho potuto iniziare a usare la macchina professionale. In questa mostra si uniscono le culture, e quello che da solo può sembrare solo un dettaglio, assieme all’altra fotografia diventa più bello”.

Non è mancato il patrocinio dell’amministrazione comunale, che all’evento ha visto i volti di Sapigni e Maisto, entrambi d’accordo sull’“inclusione fatta attraverso l’insegnamento”: “Siamo qui per mostrare una presenza di stranieri diversa da quella del Gad, che comunque va risolta” afferma Muzi, e “a fronte di polemiche sterili e astratte – aggiunge Maisto, qui c’è la vita vera, la realtà multietnica che costituisce già il 10% della nostra popolazione, il cui rispetto delle leggi passa prima di tutto attraverso l’istruzione”.

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