(archivio)
Quanti passeggeri prendono il bus nelle fasce orarie maggiormente attive per i pendolari e gli studenti? È la domanda che Ilaria Morghen (M5S) ha rivolto a Tper. La risposta ufficiale dell’azienda a partecipazione pubblica, secondo quanto riportato dal Laboratorio Civico, è: “Non lo sappiamo”.
“Data la risposta a dir poco vaga e inconcludente – incalzano i membri della futura lista civica vicina al Movimento 5 Stelle -, ci chiediamo su quale base numerica l’assessore Modonesi ha appena stanziato 178mila euro proprio a Tper da utilizzare per il trasporto studenti di terza media? E soprattutto, su che base un’azienda pubblica, che gode di soldi pubblici, redige il proprio piano aziendale se non conosce neanche il numero di utenti che usufruiscono del proprio servizio? Sulla base di quale stima mette in strada tutti i numerosi mezzi, spesso vuoti ed inquinanti (in quanto vetusti e diesel e mai rinnovati nonostante questi forti iniezioni di denaro pubblico)?”.
“I nuovi mezzi tanto decantati in ogni dove sono talmente pochi da rappresentare una percentuale insignificante rispetto al volume di quelli circolanti – commenta il Laboratorio Civico -. C’è rimasto solo il nostro assessore a definire questi mezzi obsoleti e dalle fumate nere come “mobilità sostenibile””.
Recentemente, il sindaco di Milano, Sala, ha annunciato che nel capoluogo lombardo, entro sette anni, circoleranno solo bus elettrici (con un investimento di 1milione di euro, pari a quello che ha ricevuto la nostra Giunta dal Ministero proprio per la mobilità sostenibile). Qui a Ferrara, invece, si investe ancora in
una azienda non al passo con i tempi (non serve essere innovativi e concorrenziali se hai una Giunta che a prescindere stanzia “agevolazioni” pecuniarie senza imporre un miglioramento degli standards, cfr. Delibera del Consiglio comunale dei giorni scorsi, ulteriori 110mila euro sempre a Tper)”.
“Secondo noi – conclude il Laboratorio Civico, serve una maggiore trasparenza dei dati delle aziende partecipate e serve che queste presentino dei bilanci attivi anche senza fondi pubblici. Serve che, analizzando costi e benefici (ambiente e mobilità), offrano realmente un servizio ai cittadini e serve che ottimizzino i risultati e che non gravino semplicemente sui contribuenti, così come fa qualsiasi altra azienda presente sul mercato”.
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