Cronaca
19 Giugno 2018
Prima udienza fiume dedicata alle richieste di costituzione di nuove parti civili, che in totale potrebbero essere più di 2mila. Chiesto la citazione in giudizio di Bper

Crac Carife. Corsa contro il tempo per chiudere il processo

di Daniele Oppo | 4 min

Leggi anche

Terminata la 2° Fase del Campionato Opes, ora via i Play Off

di Federico Pironi Terminata la 2° Fase del Campionato Opes, da stasera al via i Play Off. In Serie A Girone A il Grill Park incassa il 3° ko consecutivo: va sul 2-0, ma la Fonderia Zanetti fa segnare un parziale di ben 6 marcature di fila, 2-2 all'intervallo, poi...

Ubriaco per strada, scatta la multa

Nel corso dei servizi è stata multata una persona colta in stato di manifesta ubriachezza e denunciata un’altra per violazione del foglio di via obbligatorio dal Comune di Ferrara

Sentenza Fiera. La Procura ricorre in Appello

Dopo la sentenza di primo grado con cui il gup Carlo Negri del tribunale Ferrara ha pronunciato l'assoluzione per i cinque accusati per le presunte tangenti tra i padiglioni della Fiera, nei giorni scorsi, la Procura ha deciso di ricorrere alla Corte d'Appello di Bologna per quanto riguarda la posizione dell'ex presidente Filippo Parisini, inizialmente prosciolto dal giudice dopo la richiesta di rinvio a giudizio, chiedendo ai giudici bolognesi di disporne il rinvio a giudizio

Ore 9,39 di lunedì 18 giugno. Quasi dieci minuti di ritardo rispetto all’orario fissato e poi cinque ore intervallate solo da una breve pausa caffè, fino alle 14,30. Tutte utilizzate per presentare e registrare il lungo elenco di persone che hanno fatto istanza di partecipare al processo come parti civili. È un’udienza fiume la prima del processo per il crac Carife derivato dall’aumento di capitale del 2011. E già si capisce che le speranze del tribunale di chiudere tutto entro l’anno in corso richiederanno sforzi non da poco per avverarsi e per far sì che lo spettro della prescrizione non si materializzi.

Secondo calcoli che, al momento, non possono che essere fatti a spanne, tra vecchie e nuove costituzioni, il conto totale delle parti civili si aggira tra le 2.000 e le 2.500. Tra loro ci sono singoli azionisti, pre e ante 2011, obbligazionisti, chi vi ha investito qualche soldo della pensione, chi credeva di poter aiutare la “sua” banca, ma anche chi voleva investire più seriamente. C’è anche chi, come la società Bluenergy, sembrava crederci davvero e nel 2011 sottoscrisse ben 190mila azioni per un controvalore di circa 3 milioni di euro.

La novità è che in molti chiedono che Bper venga citata come responsabile civile, in qualità di ente che ha raccolto l’eredità di Carife, sostenuti anche da altri pronunciamenti giudiziali in tal senso.

Quello delle parti civili potenziali è enorme che spiega il dispiegamento di forze dell’ordine fuori dall’aula e la scelta di utilizzare nuovamente come sede particolare di un processo particolare il teatro del centro sociale “Il Quadrifoglio” di Pontelagoscuro. Ma fuori, tranne qualche decina di azzerati per il sit-in non c’è praticamente nessuno, e a riempire il teatro non sono i risparmiatori rimasti incastrati nel crac, forse una decina quelli che si fanno vivi per andare via verso mezzogiorno, bensì gli avvocati, che occupano tutti i banchi disponibili. E forse anche per questo, con l’udienza preannunciata per il 23 luglio tutto dovrebbe tornare nella sua sede naturale, quella del palazzo di giustizia. D’altronde, quella del centro sociale non può che essere una sede precaria, se la scritta “La legge e uguale per tutti” necessita di essere fissata con lo scotch a banco dei giudici.

Per la procura c’è il nuovo procuratore capo Andrea Garau e i due sostituti che hanno istruito il processo da cima a fondo, i pm Barbara Cavallo e Stefano Longhi. Al loro fianco ci sono gli avvocati Gianfranco Carte per Consob e Stefania Ceci per Bankitalia, anche loro parti civili costituite.

Le difese dei dodici imputati – solo l’ex presidente di Carife Sergio Lenzi ha deciso di comparire – sono al gran completo, alla sinistra del collegio giudicante, composto dal presidente Vartan Giacomelli e dai giudici a latere Sandra Lepore e Danilo Russo. Alla sbarra, lo ricordiamo, oltre a Lenzi, ci sono l’ex dg Daniele Forin, Davide Filippini, Michele Sette, Paolo Govoni, Teodorico Nanni; Michele Masini della società di revisione Deloitte & Touche; Ezio Soardi e Spartaco Gafforini di Banca Valsabbina; Germano Lucchi, Adriano Gentili e Maurizio Teodorani di CariCesena). Sono accusati a vario titolo di di formazione fittizia di capitale (operata dalle banche Carife – con CarifeSei e Crc -, CariCesana e Valsabbina) con sottoscrizioni reciproche abbastanza complesse, falso in prospetto, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e, infine, come conseguenza della formazione fittizia del capitale, la bancarotta fraudolenta. Per uno degli imputati il processo potrebbe fermarsi presto: l’avvocato Gianluigi Bezzi ha chiesto che venga accertata la capacità di Ezio Soardi di poter stare in giudizio a causa di problemi di salute. La sua posizione potrebbe essere stralciata già durante la prossima udienza.

Alle 14.19 i panini preparati a ritmo continuo dal bar del centro sociale sono finiti, dieci minuti dopo finisce anche l’udienza, aggiornata al 25 giugno – ma sarà probabilmente una formalità dato che molti avvocati hanno preannunciato l’adesione alla giornata di astensione proclamata dalle Camere Penali – e poi al 9 e 16 luglio. In queste settimane le difese avranno un gran da fare per analizzare tutte le nuove costituzioni di parte civile e poi dovranno avanzare le loro questioni preliminari.

L’avvio della fase istruttoria potrebbe avvenire nell’udienza – per ora solo eventuale – del 23 luglio. Le liste dei testimoni di parti civili, difese e pubblico ministero – anche se subiranno una sforbiciata e presentano ‘doppioni’ – contano per ora oltre cento persone. C’è chi sembra intenzionato a chiedere di poter sentire in udienza tutte le oltre 2mila parti civili. Una richiesta che renderebbe il processo interminabile e che non verrà mai accolta, ma si prospetta comunque un processo lungo e difficile.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com