Il tema delle Unioni dei Comuni è sempre più spesso al centro del dibattito politico locale. Il consigliere regionale Paolo Calvano interviene in risposta alle critiche sferzate da Alan Fabbri, capogruppo della Lega in Regione.
“Fabbri e la Lega gioiscono in merito allo scioglimento dell’Unione dell’Alto Ferrarese, hanno forse preso un abbaglio? – dice Calvano – Accusano la Regione di mettere sotto pressione le municipalità per creare delle Unioni? Si sbagliano. Costituire le Unioni in Emilia-Romagna non è un obbligo ma un’opportunità lasciata alla libera volontà dei comuni. Quelle comunità che hanno deciso condividere con i comuni limitrofi dei servizi hanno beneficiato di sostegni regionali e nazionali, che hanno permesso di garantire risposte ai bisogni della comunità, cosa che invece non sarebbe stata possibile se si fossero chiuse nel proprio campanile”.
Calvano non ci sta all’accusa del Carroccio sull’imposizione della Regione Emilia Romagna che spinge per la nascita di queste realtà. “Riconosco – prosegue – ci siano Unioni che funzionano bene e altre che fanno fatica, ma questo deve essere lo stimolo non per abdicare ma per migliorare e creare servizi di qualità. Nell’alto ferrarese hanno deciso di rinunciare a questa opportunità, scelta legittima ma non senza conseguenze. Quello che dovremmo fare è smetterla di puntare il dito contro, ma piuttosto far capire ai nostri territori cosa significa in tempi come questi rinunciare a potenziali finanziamenti che vanno dai 150 agli 800 mila euro. Forse si ha paura di perdere punti di riferimento, ma ricordiamoci che sulla bilancia si rischia di rinunciare a servizi legati ad esempio al mondo scolastico o alla sicurezza”.
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