Cronaca
15 Maggio 2018
Sarà la corte di assise di appello di Venezia a giudicare Pistroesce e Benazzo, già colpiti tre volte dall’ergastolo

Dopo dieci anni dalla morte il processo di appello per l’omicidio di Paula Burci

di Marco Zavagli | 2 min

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Martedì 22 maggio si terrà il processo di appello per l’omicidio di Paula Burci. A giudicare per l’ennesima volta Sergio Benazzo, idraulico polesano di 43 anni, e Gianina Pistroescu, prostituta romena di identica età, sarà la corte di assise di appello di Venezia, competente territorialmente dopo il processo di primo grado conclusosi a Rovigo nel febbraio del 2017.

Il primo grado, così come gli altri due processi gemelli tenuti a Ferrara (primo grado) e Bologna (secondo grado), aveva decretato l’ergastolo con isolamento diurno per due mesi per due degli assassini della diciannovenne, trovata carbonizzata in riva al Po il 24 marzo del 2008.

Gli altri autori dello scempio del corpo della ragazza, arrivata dalla Romania in Italia e costretta a prostituirsi, sono rimasti sempre ignoti.

La massima pena detentiva nel processo bis per il brutale omicidio era accompagnata da una provvisionale di 50mila euro, oltre al pagamento di 10mila euro di spese di giudizio e al risarcimento da quantificare in sede civile. I familiari della vittima – il fratello, le due sorelle e i genitori – si erano costituiti parte civile con l’avvocato Chiara Lazzari e hanno chiesto un milione e mezzo di euro a testa.

La storia di Paula è una delle pagine più drammatiche di cronaca nera degli ultimi anni. Una ragazza picchiata selvaggiamente dperché voleva ribellarsi alla schiavitù della prostituzione in cui l’avevano costretta, e alla fine uccisa senza pietà, con l’intenzione di far sparire per sempre il suo corpo.

Il gruppo punitivo si accanì contro di lei – probabilmente per non farla parlare -, picchiandola a mani nude, con un martello e un forcone, per poi dare fuoco al suo esile corpo e abbandonarla nella Golena del Po a Zocca di Ro, dove venne ritrovata il 24 marzo del 2008.

Benazzo e Pistroescu vennero condannati all’ergastolo in primo grado dalla Corte d’Assise di Ferrara, pena confermata anche in appello. Ma la Cassazione annullò tutto per l’incompetenza territoriale del tribunale di Ferrara, rinviando carte e processo a Rovigo e decretando la scarcerazione dei due imputati per decorrenza dei termini di detenzione preventiva. Benazzo e Pistroescu sono tuttora a piede libero e tali rimarranno fino a una eventuale sentenza definitiva.

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