Una voragine di 30 metri quadri si è aperta nel tetto della chiesa di San Domenico, dichiarata inagibile a seguito dei danni inferti dal terremoto e chiusa quindi dal 2012. A crollare è stata una parte della copertura sopra l’abside della navata centrale della chiesa, ma i calcinacci caduti non hanno fortunatamente provocato altri danni nell’abside che, per ora, ha retto all’urto. Ma la situazione è di emergenza.
“Il prossimo passo, oltre a stabilire le cause del cedimento, è la redazione di un progetto di messa in sicurezza rapido per scongiurare che la pioggia e le condizioni meteo avverse provochino altri danni, evitando insomma un effetto domino” spiega don Stefano Zanella, responsabile dell’Ufficio tecnico dell’Arcidiocesi che segue tutte le criticità delle chiese lesionate dal sisma.
Il don ingegnere ha partecipato giovedì mattina al sopralluogo nella struttura in via degli Spadari insieme all’ingegnere Giuliano Mezzadri, al parroco che gestisce la chiesa, don Ferdinando Mariotti, e ovviamente ai vigili del fuoco che sono intervenuti con un’autoscala. A dare l’allarme è stata una residente che dal suo appartamento ha notato lo squarcio sul tetto, segnalando immediatamente il fatto alla polizia municipale che a sua volta ha chiamato il 115.
Dall’alto dell’autoscala dei vigili del fuoco è possibile notare l’entità del danno. E l’urgenza di risolvere il problema prima che degeneri in ulteriori e pericolosi crolli. Una corsa contro il tempo che si preannuncia difficile: i vigili del fuoco non possono intervenire (l’autoscala non arriva sopra i 30 metri di altezza e non è quindi possibile lavorare in sicurezza, ndr), così per coprire il buco occorre passare al cantiere. E montare i relativi ponteggi esterni ed interni, per una spesa che secondo le prime stime si aggira già intorno ai 300-400mila euro, ma che sarà sicuramente destinata a lievitare. E per le tempistiche? “Mistero della fede” ironizza don Zanella che, però, sa che c’è ben poco da ridere: la situazione è grave e l’intera stabilità della struttura potrebbe essere a rischio a causa dell’incuria.
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