Simone Saletti

Bondeno. L’applicazione pratica della direttiva Gabrielli, attraverso una circolare del Ministero dell’Interno, sta creando notevoli problemi agli eventi paesani. Di fronte alla “resa” di molte realtà, il vicesindaco Simone Saletti, che ha la delega alla promozione del territorio, non ci sta a lasciare che il volontariato e le piccole attività debbano alzare bandiera bianca, in attesa che (forse) dopo l’estate si cambi rotta.

«Apprendo con stupore di molti eventi cancellati in altri comuni, persino con paesi che rinunciano a celebrare il 25 aprile e trovo tutto questo assurdo – dice Saletti –. Capisco l’esigenze di un capillare controllo per manifestazioni, che possono portare nelle piazze e nelle fiere migliaia di visitatori, ma occorre riportare le cose nella loro dimensione».

«Dal momento – sottolinea Saletti – che si richiede il contributo di ingegneri, periti, architetti e così via per progettare un impianto elettrico o che si impone di fatto agli organizzatori di pagare agenti di sicurezza privata per la gestione degli eventi». Con costi che possono oscillare anche sugli 800 o 1600 euro, per una comune fiera. «In questo modo si aggiunge burocrazia extra, invece di semplificare, come si è sbandierato in tutti questi anni, ma come amministrazione riteniamo sbagliato riversare tali oneri sugli organizzatori di eventi e ci pare doveroso operare da subito per tamponare questa ondata di burocrazia. Si pensi soltanto che sono circa 100 le tipologie di iniziative soggette a questa direttiva».

Senza una correzione di tiro, il danno potrebbe essere gravissimo: «Se lo scopo di un evento è quello di raccogliere fondi, per lo sport o per il sociale – osserva Saletti – il risultato sarà quello di vedere gli organizzatori costretti a non fare più nulla. Chi dice “abbiamo preso atto del provvedimento e ci adeguiamo” dimentica che c’è una responsabilità anche politica per questa circolare» dice Simone Saletti. «In ogni caso – conclude il vicesindaco di Bondeno – non tutti i comuni sono stati a guardare. Per l’organizzazione degli eventi, abbiamo assistito (e continueremo a farlo), caso per caso, ogni associazione e aziende, con un lavoro capillare. Non si può equiparare una serata di piano bar a un concerto di un artista di fama internazionale. Crediamo che la sicurezza sia importante, ma anche che debbano essere comprese le necessità delle piccole frazioni, dei borghi, delle associazioni locali e delle piccole attività».