Giovanni Tavassi

Portomaggiore. Sono due le procedure di ripiano – una fino al 2044 e l’altra fino al 2023 – che ‘legheranno’ l’ente comunale portuense e che sono state illustrate nell’ultima conferenza capigruppo (oltre che direttamente dal sindaco Nicola Minarelli in apposita conferenza stampa) in vista della discussione prevista in un consiglio comunale entro fine mese.

“Dati importanti che devono essere messi alla portata anche della cittadinanza” secondo Giovanni Tavassi (Gruppo Misto). “Subito dopo il caso del disavanzo e le contestazioni di Ministero e Corte dei Conti, l’ente aveva bloccato le spese, riuscendo così a recuperare 1.74 milioni. Ovviamente di questo non hanno giovato i servizi” nota Tavassi.

A seguito di questo recupero, il disavanzo ad aprile 2018 si stanzia sui 4,9 milioni, che i piani prevedono di ripianare secondo uno schema ben preciso: 1,1 mln in quote costanti annuali (circa 42 mila euro fino al 2044) come riaccertamento straordinario dei residui 2015; 3,2 mln da ripianare in quote costanti annuali di circa 20 mila euro fino al 2044, riferiti al maggior disavanzo da riaccertamento straordinario; 232 mila euro attraverso con il piano di riequilibrio pluriennale fino al 2023, riferiti al disavanzo di gestione; infine 310 mila euro da ripianare con il piano di riequilibrio pluriennale fino al 2023 e riferiti a disavanzo debiti, riconosciuti, fuori bilancio.

“Il decreto legge di fine 2017 – commenta il capogruppo Tavassi – è stato molto importante e ha dato maggior respiro nella formulazione di questo ripiano, che altrimenti doveva essere fatto in dieci anni. In ogni caso, siamo di fronte a cifre importanti che richiedono, sempre e comunque, prudenza nella gestione dei prossimi bilanci, augurandoci che non pesino sulle scelte e sui servizi che i cittadini si aspettano”.

“Da questi dati – conclude – emerge anche quello che avevamo chiesto in consiglio comunale, ossia di evitare la vendita delle azioni Hera per 500 mila euro (come anche il Revisore dei Conti aveva scritto), ma l’Amministrazione ha comunque voluto disfarsi di una parte di patrimonio”.