Attualità
16 Aprile 2018
L'associazione Federico insieme ai Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti: "Il filo comune è la violenza perpetrata ai danni dei più deboli, con manganelli o decreti dell'Ilva"

La voce di Aldro al concerto del primo maggio di Taranto

di Elisa Fornasini | 2 min

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L’associazione Aldrovandi porterà la voce di Federico fino al concerto del primo maggio di Taranto. Si rafforza così la collaborazione tra la onlus dedicata al 18enne ucciso durante un controllo di polizia e il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti nato per protestare contro l’Ilva e la devastazione che ha provocato. Cosa hanno in comune? La violenza.

“Il filo comune è la violenza perpetrata ai danni dei più deboli: nel nostro caso abbiamo perso un figlio o un amico sotto i manganelli della polizia, loro hanno perso amici e parenti per malattie dovute alla fabbrica” conferma Andrea Boldrini, presidente dell’associazione in memoria del suo migliore amico ucciso il 25 settembre 2005.

Ora l’obiettivo è “creare una rete tra le associazioni italiane che hanno subito abusi di diverso tipo, perché senza ci si sente più soli ed è più difficile portare la propria voce al di fuori del proprio territorio” ammette ‘Boldro’, che anticipa di aver invitato i No Tav al prossimo concerto per Federico, che l’anno scorso ha ospitato il Centro Donna e Giustizia.

Ferrara farà sentire la sua voce a Taranto, così come i pugliesi hanno raccontato la loro testimonianza nella città estense. Anche il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti ha infatti partecipato all’ultimo concerto per Aldro, dove ha puntato il dito contro lo “Stato che ci ammazza con i manganelli o con i decreti dell’Ilva che ha inquinato l’ambiente e creato un genocidio senza precedenti: abbiamo il più alto numero di tumori del pianeta”.

Ma per prima è stata proprio Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, ad andare in Puglia con la consapevolezza che “ci sono molti tratti comuni in tutte le vicende di violenza” e che “bisogna tenere alta l’attenzione su tutti i casi simili e denunciare sempre quando si subisce un abuso”. Un messaggio che aveva lanciato al ‘concertone’ del primo maggio del 2016.

Quest’anno non parteciperà alla manifestazione perché sarà in Africa, in un viaggio umanitario a sostegno dei Saharawi. Moretti, su invito del segretario Fp Cgil Natale Vitali, partirà insieme alla Cgil di Ferrara per il deserto del Sahara, dove porteranno aiuti umanitari in uno dei tanti campi profughi che vivono di donazioni da parte dei paesi europei.

Anche in questo caso, come in tutte le vicende di violenza che vengono abbandonate o nascoste, c’è una sola possibilità: “l’informazione e l’azione”, motto dei Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti e della stessa Moretti, “che è venuta giù ad abbracciare un altro dolore” annunciava un’attivista pugliese ospite a Ferrara. Un abbraccio collettivo che ora arriva fino al Sahara per conoscere la realtà del suo popolo ed esprimere vicinanza, ancora una volta, ai più deboli.

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