Politica
19 Marzo 2018
Fabbri: “Stiamo predisponendo un altro progetto per affidare gestione acque alle associazioni sportive”

Pesca di frodo. La Lega difende il Pd: “Collaborativo sulla legge. M5S non pervenuto”

di Redazione | 2 min

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“Fiumi e canali in concessione alle associazioni sportive, fauna ittica che diventa patrimonio dello Stato e pene certe e più severe. Ecco le nostre risposte alla piaga dei pescatori di frodo. La Lega al governo prenderà subito in mano la situazione e in Regione stiamo già depositando un’altra proposta di legge contro il bracconaggio, dopo quella sottoscritta anche dal Pd. Il Movimento 5 stelle? Sulla questione, non pervenuto”.Dopo gli attacchi del M5S sulla pesca di frodo, la difesa per il Pd arriva da chi meno ce lo si potrebbe aspettare: la Lega Nord che, tramite Alan Fabbri, riconosce ai dem l’ascolto e la collaborazione nella stesura della legge regionale contro il bracconaggio ittico.

“In Regione, nel 2017, abbiamo ottenuto, con l’appoggio del Pd, che ha ascoltato le nostre sollecitazioni, l’approvazione della legge che ha inasprito controlli e sanzioni per i pescatori di frodo. Mentre in quell’occasione i cinquestelle si astennero”, afferma il capogruppo del Carroccio in Regione.

Ma la Lega ha intenzione di non fermarsi qui. In questi giorni, assicura Fabbri, “stiamo predisponendo un altro progetto di legge regionale per affidare, tramite concessioni, la gestione delle acque alle associazioni sportive, sempre con lo scopo di contrastare il bracconaggio ittico e lo spopolamento dei fiumi”. L’Emilia Romagna “è l’unica Regione, in Italia, insieme alla Toscana, a non prevedere questa possibilità ed è un ritardo che va colmato”, aggiunge il capogruppo. “Quando il testo verrà approvato la Regione avrà la possibilità di affidare i corsi d’acqua tramite concessioni ad associazioni o federazioni di pescatori sportivi, che potranno utilizzarli per finalità compatibili conservazione dei patrimoni ittici e dell’ecosistema e, in cambio, dovranno garantire una vigilanza ittica organizzata”.

Per affrontare in modo definitivo il problema, però, “c’è bisogno di una riforma di carattere nazionale: la fauna ittica deve diventare patrimonio dello Stato, in modo che la pesca di frodo si trasformi in un reato vero e proprio punibile anche con il carcere”, conclude il capogruppo. “Solo con condanne adeguate e con la certezza della pena si può contrastare un fenomeno che sta dilagando e danneggiando i nostri territori in modo grave”.

 

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