di Cecilia Gallotta
Si riprende a parlare di Ius soli con Liberi e Uguali, che sabato mattina ha riunito una ventina di persone, fra cittadini ed esponenti locali, presso la sede di Arcigay.
“Nessuno in campagna elettorale ne parla più” constata la candidata alla Camera nel collegio Uninominale di Ferrara Irene Bregola, dopo che la proposta, “apparentemente priorità del governo Gentiloni, casualmente a ridosso delle elezioni non ha raggiunto il numero legale, ed è stata accantonata”. “Una vergogna – secondo la candidata al Senato Eulalia Grillo – per la quale non c’è altra spiegazione se non quella di strizzare l’occhio alle forze di destra”.
E nel programma di Liberi e Uguali dello Ius soli non solo si riparla, ma diventa “priorità assoluta”: “Si tratta di permettere a persone nate e cresciute in Italia di non arenarsi nella perfida burocrazia prevista dalla attuale normativa della cittadinanza – afferma il consigliere Leonardo Fiorentini, che coglie l’occasione per esternare la sua intenzione di voto – e di permettere ai compagni di scuola dei nostri figli, a volte più ferraresi di noi, di andare in gita scolastica, di non avere la vita stravolta al compimento dei 18 anni, e di non ritrovarsi improvvisamente alle prese con permessi di soggiorno e impedimenti di ogni genere”.
Una testimonianza diretta arriva da Mohammad Shahzeb, vent’anni, in Italia e a Ferrara da sette: “Sono diventato maggiorenne il giorno stesso in cui mio padre faceva il giuramento per ottenere la cittadinanza – racconta, ricordando che, con la legge attuale, i figli minorenni dei genitori che compiono il giuramento, ottengono automaticamente la cittadinanza – e per uno scarto di dieci ore fra il compimento dei miei 18 anni e del giuramento di mio padre, ho ottenuto la cittadinanza solo per pochi mesi, e adesso mi è stata revocata. Ora ho un permesso di soggiorno come familiare di cittadino italiano, ma per esempio non posso andare in altri paesi se non con un visto d’ingresso, costosissimo e difficile da ottenere. La mia famiglia si trova a Londra, e con lo Ius soli sarei potuto andare a trovarli, perché ho conseguito il diploma qui”.
Da non confondere, secondo Fiorentini, il riconoscimento della cittadinanza con il fenomeno migratorio in toto, e ancor di più, con la questione sicurezza: “Stiamo parlando di persone nate e cresciute qui, che nulla c’entrano con la criminalità organizzata di cui tanto si parla a Ferrara, un capitolo a parte evidentemente alimentato dall’illegalità. Continuare ad associare l’emergenza sicurezza all’emergenza immigrazione – chiosa – è il tentativo di chi non ha basi scientifiche per affermare la propria politica”.
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