Politica
25 Febbraio 2018
Duro attacco di Tavolazzi al sindaco dopo la chiusura della partita derivati

“Operazione Dexia una Waterloo per Tagliani”

di Redazione | 4 min

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Parole forti quelle del candidato sindaco del centrosinistra che, fiancheggiato da tutti i consiglieri di opposizione e dalla candidata Elajda Kasa, attacca il sindaco Alan Fabbri e tutta la maggioranza non solo per la cartellonistica presente in tutta la città, quanto per l'utilizzo del fondo di riserva per finanziare attività per le quali non capisce il criterio di urgenza applicato

“Waterloo dell’operazione dell’Dexia”. Così Valentino Tavolazzi, ex city manager e consigliere comunale di opposizione descrive la conclusione della vicenda dei derivati, con il Comune che ha raggiunto una transazione con la banca belga che prevede il pieno riconoscimento del contratto, il pagamento dei differenziali non ancora versati e 1 milione di euro per le spese legali (oltre a quelle, non note, sostenute dall’Amministrazione).

“Per l’avvocato Tagliani, prendere per i fondelli i ferraresi, sembra essere una tentazione irresistibile, più forte di lui”, dice Tavolazzi, che sulla vicenda dei derivati ha sempre battuto il chiodo, mantenendolo sempre caldo. “Dopo la Waterloo dell’operazione Dexia, trova il sufficiente ‘pudore’, si fa per dire, per cantare vittoria in una vicenda economica, legale e politica, che per Ferrara rappresenta la più disastrosa operazione degli ultimi venti anni. La parte più comica della vicenda è il colpo di teatro da avanspettacolo: l’avvocato prima dichiara nullo il contratto (nel 2012), poi, dopo 6 anni, fa un accordo, in forza del quale paga esattamente quello che avrebbe pagato se non avesse preso quella decisione, con l’aggravio delle spese legali milionarie, e ciò nonostante, udite udite, ha il coraggio di dichiarare un risparmio di 1,4 milioni”.

“Tagliani – sostiene l’ex city manager – dovrebbe vergognarsi per quello che ha fatto e detto. Prima si è cacciato nei guai con una scelta legale ridicola, e adesso fa pagare il conto ai ferraresi, spacciandosi per uno bravo. Cioè, dopo aver sperperato più di 10 milioni di euro dal 2010 ad oggi, mantiene la faccia sufficientemente elastica per sostenere che l’operazione si è chiusa con un risparmio. Ma rispetto a cosa?”

Il risparmio vantato, lo sa e lo dice anche Tavolazzi, è rispetto alle cifre accantonate (2,4 milioni) proprio per coprire le spese legali in caso di soccombenza nella causa davanti all’Alta Corte di Londra. “In altri termini – osserva –  grazie all’accordo, il Comune paga a Dexia tutto quanto è previsto dal contratto, fino alla naturale conclusione (epilogo che Tagliani voleva evitare annullando unilateralmente l’operazione), oltre alle spese legali di Dexia (1 milione) e a quelle sostenute dal Comune per difendersi. Ma che accordo è? Se il Comune ora deve pagare tutto a Dexia, perché Tagliani ha annullato il contratto nel 2012? Evidentemente l’ha fatta fuori dal vaso. Ma davvero questo mini sindaco e la sua simil giunta targata Pd, pensano di prendere in giro i ferraresi in questo modo spudorato? Tagliani, i consiglieri del Pd, l’intera giunta, ivi incluso l’ex assessore allo sbilancio Marattin, che nel 2009, 2010, 2011 bocciarono in Consiglio comunale la proposta di Progetto per Ferrara di chiudere anticipatamente l’operazione, con un costo allora di soli 3 milioni (contro gli oltre 10 spesi ad oggi), sono responsabili morali di aver prelevato dalle tasche dei loro concittadini oltre dieci milioni di euro, regalati a Dexia in forza di una disastrosa operazione, voluta dall’allora vicesindaco di Sateriale e dallo stesso (intendo Tagliani) gestita pessimamente come sindaco, non avendola chiusa per tempo, quando qualsiasi amministratore di condominio o mediocre gestore di melonaie, lo avrebbero fatto senza esitare”.

“L’avvocato, in particolare – incalza Tavolazzi -, oltre ai milioni regalati a Dexia, ha speso una fortuna in studi legali, per non cavare un ragno dal buco, ed è responsabile morale di questo disastroso epilogo, insieme a chi dirigeva allora il settore bilancio. L’avvocato Tagliani ha toppato in pieno la causa Dexia, voluta con caparbietà ed irresponsabilità politica, ed ora dovrebbe dignitosamente pagare”.

“Ppf non potè che denunciare la vicenda alla Corte dei Conti nel 2011 e 2012, è ciò portò sindaco, giunta e consiglio comunale, nel tentativo di salvarsi la poltrona ed eventualmente il portafoglio, a prendere la decisione sbagliata di liberarsi del tumore con risoluzione unilaterale del contratto. Fu un gravissimo errore politico, morale, legale ed economico – attacca ancora Tavolazzi -. Ora i ferraresi potranno giudicare lo sfascio prodotto da questa amministrazione inadeguata, affetta da nanismo politico, da mancanza di visione, da miopia amministrativa ed atrofia morale. Ora le opposizioni – in Consiglio, per non stare a guardare – conclude l’ex city manager – dovrebbero organizzare a spron battuto cause civili contro gli amministratori ed i dirigenti in carica ora ed allora, per ottenere da essi il giusto risarcimento del gigantesco danno causato ai contribuenti ferraresi”.

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