Cinque anni e mezzo al corriere che aveva portato a Ferrara il carico record di due tonnellate di marijuana. Ronaldo Rapaj – albanese di 19 anni – è stato condannato dal gup Silvia Marini in rito abbreviato.
Rapaj era stato arrestato dai carabinieri lo scorso 20 ottobre. All’interno di due furgoni a Lido di Spina i militari trovarono 90 pacchi contenenti oltre 2mila chili di marijuana e 10 di hashish. Il tutto per un valore della vendita al dettaglio di circa 20 milioni di euro.
Per il giovane corriere del traffico internazionale il pm Stefano Longhi aveva chiesto 6 anni, considerando già i benefici del rito premiale scelto. L’avvocato difensore attenderà le motivazioni delle sentenza per valutare l’appello.
La maxi operazione era avvenuta la sera del 17 ottobre, quando i carabinieri del servizio Biodiversità di Casal Borsetti (Ravenna), impegnati in un quotidiano servizio anti-bracconaggio a Lido di Spina, avevano notato i fari dei due furgoni nascosti nella fitta vegetazione in prossimità degli stabilimenti balneari Le Piramidi e Jamaica. I militari avevano intimato l’alt ai due mezzi (presi in affitto in Italia).
Ne era scaturito un inseguimento per strade sterrate fino al Camping Village. Qui i fuggitivi avevano abbandonato i mezzi e proseguito la fuga a piedi.
La battuta di ricerca proseguita tutta la notte portò la mattina seguente all’arresto di Rapaj, entrato in Italia da pochi mesi, irregolare sul territorio nazionale.
Due erano le prove schiaccianti a suo carico: la carta d’identità dimenticata in uno dei due furgoni e le immagini di videosorveglianza che lo collocavano sulla scena. Gli altri due o tre complici, più anziani ed esperti, riuscirono a far perdere le proprie tracce.
Il giovane trasportatore – nativo di Valona, porto importante per il traffico di stupefacenti dall’altra parte dell’Adriatico – rappresenta secondo gli inquirenti “l’ultimo anello della catena” di un’organizzazione molto più grande e complessa che traffica ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti via mare. I pacchi, infatti, sono stati trovati ancora umidi, sporchi di sabbia, legati con una corda, marchiati con lettere e simboli, e dentro ognuno di essi era presente un galleggiante per superare a pelo d’acqua la tratta dall’Albania.
Gli inquirenti ipotizzano che il carico fosse stato appena prelevato sulla costa del Ravennate e fosse di passaggio nel Ferrarese per raggiungere il mercato veneto e bolognese.
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