Rockafe 2024 scalda i motori e apre il bando di partecipazione
E' uscito il bando per i gruppi musicali che intendono partecipare all'edizione 2024 del concorso Rockafe, che si terrà dal 29 maggio al 9 giugno come sempre a Malborghetto di Boara
E' uscito il bando per i gruppi musicali che intendono partecipare all'edizione 2024 del concorso Rockafe, che si terrà dal 29 maggio al 9 giugno come sempre a Malborghetto di Boara
Sabato 27 aprile, a partire dalle 21.30, sul palco del Torrione, sale Gretchen Parlato, cantante che vanta diverse nomination ai Grammy Awards, accompagnata dal chitarrista africano Lionel Loueke, per un altro appuntamento di Ferrara in Jazz
Venerdì 26 aprile alle ore 21.30 si esibirà al Jazz Club il Lorenzo Simoni Quartet con lo stesso Simoni al sax alto, Guglielmo Santimone, pianoforte, Giulio Scianatico, contrabbasso e Simone Brilli, batteria
Promette un inizio “corposo e ciccioso” su Ferrara e si dice sicuro che “ci sarà da divertirsi”. Andrea Scanzi arriva a Ferrara e porta con sé “La Sciagura”. Il 16 maggio l'irriverente penna del Fatto Quotidiano sarà al Teatro Nuovo per presentare il suo nuovo spettacolo prodotto da Loft Produzioni e tratto dall'omonimo bestseller edito da Paper First
Esistono pochi linguaggi universali che abbiano lo stesso impatto della musica trance. Lo si potrà constatare grazie al one-day festival Spirit Of Trance, in programma in piazza Trento Trieste a Ferrara il 28 giugno nell'ambito del Ferrara Summer Festival
di Federica Pezzoli
Tra 1978 e 1990 sono più di 350 i cartoon nipponici arrivati in Italia, trasmessi dalle varie emittenti private allora nascenti. “Ecce Robot!”, monologo in tre capitoli di Daniele Timpano, racconta l’invasione dei serial nipponici nei palinsesti pubblici e privati, ma anche quella della televisione dentro le nostre teste nel contesto dell’Italia delle stragi, delle Brigate Rosse e del rapimento di Aldo Moro.
Timpano, già a Ferrara l’anno scorso con “Dux in scatola” e “Digerseltz”, è tornato domenica sera con questa sorta di arringa liberamente ispirata all’opera di “Go Nagai, o Nagai Go”, una “confessione in pubblico” – come l’ha definita lui stesso nell’incontro al termine dello spettacolo – che è allo stesso tempo il racconto di una generazione: quella cresciuta tra gli anni Settanta e Ottanta passando ore e ore davanti alla tv, mentre i genitori nell’altra stanza erano troppo occupati a litigare. Dalla sua sediolina, come se fosse tornato bambino veramente, Timpano parla ai suoi coetanei, cresciuti con Cristina Davena e Bim Bum Bam, il cui immaginario è stato plasmato dal “macigno catodico nipponico”, ignari che mentre in tv regnavano i robot d’acciaio, fuori l’Italia viveva i suoi anni di piombo.
“Sono meticcio: ho la mamma giapponese e il mio papà è Berlusconi”, proclama Timpano prima di cadere a terra svenuto per lo shock di questa rivelazione che ha fatto a sé stesso, mentre parte una di quelle colonne sonore alla celluloide che si potevano sentire solo nei cartoni nipponici, da Lupin III a Candy Candy.
A incorniciare il monologo, un po’ pamphlet, un po’ riflessione sociologica, l’alfa e l’omega di Mazinga Zeta: Daniele Timpano, tutina bianca illuminata di volta in volta dalle gelatine viola, rossa, verde, azzurra, arancione, mima il primo episodio e l’ultimo – in Italia ancora inedito – della saga dando sfogo a un’esilarante fisicità.
“Mazinga è grande e Timpano è il suo profeta”: quarantenni d’Italia unitevi!
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