Attualità
19 Gennaio 2018
Il più visitato è l'Abbazia di Pomposa. Casa Romei e l'Archeologico raddoppiano gli introiti

Musei ferraresi alla ribalta

di Redazione | 3 min

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Il museo statale più apprezzato da ferraresi e turisti è quello dell’Abbazia di Pomposa che, con oltre 72mila visitatori nel 2017, stacca nettamente il numero di ingressi registrato al museo Archeologico Nazionale di Ferrara, che supera appena le 24mila presenze, e a Casa Romei che sfiora i 20mila visitatori.

Eppure, raffrontando questi dati con quelli dell’anno precedente, la situazione si ribalta: è proprio Casa Romei ad annotare il maggior aumento di visite con una crescita del 22,4% rispetto alle 16,3 mila visite del 2016, mentre palazzo Costabili segnala un +1,4% rispetto ai 23mila visitatori di due anni fa. Segno meno invece per il museo pomposiano che perde il 2,2%: nel 2016 erano infatti 73,7 mila gli ammiratori del complesso monumentale di Pomposa.

Numeri che diventano ancora più eclatanti quando si guarda al portafogli: Casa Romei ha raddoppiato gli introiti (+54%) che nell’anno appena concluso incassa 21,3 mila euro rispetto ai 13,8 mila del 2016. Incassi in aumento anche per l’Archeologico che intasca 41,8 mila euro rispetto ai precedenti 29,7 mila euro, pari al 40,7%. Crescono, anche se di poco, i già esorbitanti introiti dell’Abbazia che registra un aumento da 191,8mila a 195,3mila euro (+1,8%).

Sono i dati più rilevanti emersi dall’analisi sulle entrate (‘umane’ ed economiche) dei musei statali afferenti al Polo Museale dell’Emilia Romagna. Dati accolti con soddisfazione dal direttore del polo Mario Scalini.

“Il ritorno della riforma del 2014 in Emilia Romagna si evidenzia nei risultati d’incassi e frequentazioni del Polo Museale, l’innovativa ed originale struttura aggregativa attuata dal ministro Franceschini per l’impegno del suo consigliere Lorenzo Casini e di tutto il Ministero – ricorda Scalini -. Nel 2015 gli introiti dei siti che formano questo grande ‘museo diffuso’ sul territorio erano circa 90mila, oggi sono quasi un milione e mezzo, ma sono cresciuti solo nell’ultimo anno di 400mila euro”.

“L’apporto, dovuto alla messa a reddito di siti a gestione diretta, prima trascurati, ed all’incremento medio del 18% delle presenze – rendiconta il direttore a livello regionale – ha visto le eccellenti performances della basilica di Sant’Apollinare in Classe, che si avvicina ora ai 200mila visitatori, e dei nostri siti ravennati, nonché della Pinacoteca Nazionale di Bologna che lucra quasi 200mila euro con quasi 70mila presenze, raddoppiando i propri risultati, mentre il Castello di Torrechiara, Casa Romei e il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara hanno avuto incrementi del 50%. Nel biennio 2016-2017, inoltre, sono state quasi 50 le mostre e le esposizioni direttamente promosse o organizzate da altri enti e associazioni in collaborazione con i musei del Polo”.

Insomma, una sfida accolta e vinta. “Oltre 700mila visitatori ed un incasso record per una struttura nuova che ha registrato un grande impegno da parte del personale e che si pone come esempio e punto di riferimento per la costituzione di un vero Polo Museale nella regione, secondo gli auspici ministeriali: propositi concretizzati in un triennio”.

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