Du iu śpich frares?
14 Gennaio 2018

Uccide più l’Isis, il terrorismo, o lo smartphone?

di Maurizio Musacchi | 4 min

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Arriva un’altra tegola per l’immagine perduta di Ferrara come città d’arte e di cultura. Rovigo l'ha superata in numeri per quanto riguarda uno dei fiori all’occhiello che fino a poco tempo fa la rendeva famosa e attrattiva in tutta Europa

(Racconto-cronaca di Lasagnìn da Milzàna)

Percorro, in auto, via IV Novembre a Ferrara. A fianco, Renzo, un amico originario dell’Italia Meridionale. È un tipo simpaticamente focoso in tutte le sue abitudini di vita. La piccola utilitaria e la mia indole di autista ponderato, mi fa condurre la macchina a velocità prudentemente lenta. Renzo mi canzona spesso osservando che se ci fossero ancora gli antichi funerali, con carro funebre trainato da cavalli, mi supererebbero. Dinnanzi noi c’è un’ ingombrante auto bianca. Si tratta di quel tipo di automobili di moda oggigiorno, chiamate SUV. Procede in mezzo la strada lentamente. L’amico mi fa notare, ironicamente, che finalmente ho trovato un “posapiano” che procede più a rilento di me. Io, a dire il vero, sono un po’ irritato dall’andazzo del mezzo che ci precede. Dopo un po’ anche l’ironia di Renzo diventa irritazione e comincia a brontolare nei confronti dell’autista che ci precede. Finalmente, più avanti al semaforo che regola il traffico, all’incrocio nel quale la strada a destra porta allo stadio di calcio ove gioca la squadra di Ferrara, la SPAL, ci affianchiamo al lento automezzo. Il semaforo da il segnale di rosso. Ci affianchiamo in quanto la corsia si sdoppia. Ecco rivelato il “mistero dell’ auto lumaca”. Una bella signora, distinta e dal po’ che si intravvede dal finestrino della sua auto, pure elegante. Però… si il però che cancella tutte le seducenti impressioni che suscita, normalmente, tal tipo di donna. L’immagine totale è : con una mano tiene uno smartphone con l’altra, una sigaretta accesa, ma con un dito riesce perfino a smanettare sul telefonino. Il mio focoso amico, già irritato dalla lentezza con cui ci bloccava, precedentemente, la strada, inveisce contro la distinta signora. Da ciò che esce dalla voce di Renzo, se gli epiteti fossero corrispondenti all’essere, la signora non ne uscirebbe più “distinta”. Uno dei “titoli” appioppati, le darebbero la patente di esercitante del mestiere più antico del Mondo. Fortunatamente il segnale semaforico diventa verde, possiamo partire, sorpassando la signora che continua a procedere lentamente continuando a fare i fatti suoi, poco attinenti con la guida. Riesce però, non so come, a liberare il dito medio della mano per “salutarci” con un gesto, poco elegante a dire il vero ma piuttosto significativo , importato dalla tradizione forse Americana?

 Questo spunto- esempio, tutto sommato pure ironico, per comunicare. Non è altro che un campione di cambio-costumi, in questo caso, la guida al volante di auto, autocarro e perfino autobus. Tutti i giorni sulla stampa locale, pur essendo la mia città Ferrara una piccola entità geografica, si legge di numerosi incidenti perlomeno strani, nella dinamica. Auto che si adagiano nelle scarpate laterali, altre che finiscono contro alberi , case, perfino cancelli, giardini eccetera. Di tali incidenti il cronista parla di “probabili malori”. In effetti i più inclini ad avvicinarsi alla realtà affermano: “probabile distrazione”. Distratti si, ma da chi ? I poliziotti, infermieri delle ambulanze o i vigili del fuoco, trovano vicino agli incidentati, a volte ancora stretti in mano i famigerati cellulari. Molto spesso, tali gravi comportamenti, danno come effetto finale la morte di persone, spesso inconsapevoli e totalmente innocenti. L’ultimo caso, di qualche settimana fa, si è parlato di “sventatezza” di un autista di camion, il quale, tamponando “distrattamente” un’auto con una famigliola di turisti francesi, contro una cisterna di liquido infiammabile, causò la propria morte, quella di bambini e i loro genitori. Chissà? Forse stava smanettando col telefonino? Che lo aveva mai potuto “distogliere”? Essendoci di mezzo assicurazioni, cause legali o altro, non lo si saprà mai. In effetti i dati, in parte , ripeto ufficiosi, causati dal terribile marchingegno, che ci ha schiavizzati; tanto da non renderci conto a quali inconvenienti ci sottomettiamo inconsapevolmente. Una ragazzina di mia conoscenza, qualche mese fa, non ha potuto andare in Inghilterra per una vacanza- studio, perché tanti genitori, terrorizzati da alcune morti per terrorismo in quel Paese, fecero cancellare l’evento. Probabilmente tutti costoro hanno uno smartphone, lo usano in auto, in bici e a piedi. Sì perché ciclisti e pedoni non sono esentati dal pericolo. Molti incidenti “inspiegabili” li hanno coinvolti “misteriosamente”, a volte con epilogo tragico. Si sente parlare di marchingegni che dovrebbero “spiare” gli autisti distrattamente e inconsapevolmente, potenziali criminali. Se qualcosa si farà, indubbiamente andremo a limitare i rischi per tali comportamento.

 Attraverso la città in bicicletta. Ferrara non è grande ed io la percorro quotidianamente, in lungo e largo. Osservo gli autisti, tanti usano il telefonino. Una bella, raffinata, sofisticata signora, ferma al semaforo rosso, presso il Castello Estense, telefona, “smanetta”, fuma. Mi guarda di sottecchi, pare mi lanci un sorriso ironico. Al verde riparte, ingranando la marcia, non so come. Ho come l’impressione di averla già vista: se è lei non dico nulla, non vorrei essere salutato nuovamente con l’elegante gesto del dito medio!

 Lasagnìn da Milzàna

 

  NOTIZIE FORNITE DALLA POLIZIA STRADALE, TRATTE DA INTERNET.

NEL 2016: 1.507 MORTI IN ITALIA PER INCIDENTI STRADALI. 

…NEL 75% DEI CASI GLI INCIDENTI SONO DOVUTI A DISTRAZIONE, OSSIA 3 SU 4. COME MAI? STUDI E RICERCHE EVIDENZIANO CHE UNA DELLE PRIME CAUSE È L’USO DELLO SMARTPHONE PER INVIARE MESSAGGI, CHATTARE, SCATTARE SELFIE E GUARDARE FOTO. E SICURAMENTE L’EVOLUZIONE DEI TELEFONI IN SMARTPHONE IN GRADO DI CONNETTERSI AI SOCIAL E AL WEB NON AIUTA…

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