Sport
22 Dicembre 2017
Sanzionate le società di Siena e Prato per le immagini esposte dai tifosi

Per il giudice sportivo lo striscione di Aldro negli stadi è “provocatorio”

di Redazione | 2 min

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“Contenuto provocatorio nei confronti delle forze dell’ordine”. È questa lo motivazione con la quale il giudice sportivo Pasquale Marino ha sanzionato le società di Siena e Prato, i cui tifosi avevano esposto uno striscione con il volto di Federico Aldrovandi.

La motivazione del giudice non richiama espressamente il contenuto – non cita ‘Aldro’ – ma pare essere quello l’unico striscione esposto da entrambe le tifoserie che potrebbe essere interpretato come una provocazione per le forze di polizia.

Le sanzioni comminati sono di 750 euro per la società di Siena e 500 per Prato.

Entrambe le tifoserie hanno aderito all’appello dell’Associazione Contro gli Abusi in Divisa (Acad), Onlus che si occupa di monitorare le violenze della polizia e che ha invitato i tifosi a esporre striscioni e bandiere con il volto di Aldro. L’appello è nato dopo che allo Stadio Olimpico di Roma è stato vietato ai tifosi spallini di esporre la bandiera che da anni campeggia in curva con il volto dipinto di Aldrovandi, provocando la protesta del silenzio durante tutta la gara da parte dei sostenitori biancoazzurri.

La questura capitolina ha fatto sapere che il divieto era dovuto all’assenza della necessaria autorizzazione.

Dopo Roma-Spal molte altre tifoserie hanno esposto – o tentato di farlo – bandiere, striscioni o foto raffiguranti il giovane ucciso in via Ippodromo il 25 settembre 2005  da quattro agenti di polizia che lo fermarono per un controllo. I primi ad aderire sono stati proprio i tifosi romanisti nella gara disputata sempre all’Olimpico di Roma contro il Qarabag in Champions League. Altri striscioni si sono visti a Empoli, Verona, Genova, Torino, Siena, Cagliari e Terni (dove i tifosi del Parma sono stati denunciati per coreografia non autorizzata, avendo esposto numerose immagini di Aldro) e, il 17 dicembre, a Siena e Prato, le società multate dal giudice sportivo.

“Una differenza esiste tra me e voi – commenta su Facebook il papà di Federico, Lino Aldrovandi -, io padre di uno dei tanti figli uccisi senza una ragione mi devo accontentare soltanto dell’immagine, tra l’altro su libera iniziativa di tanti ragazzi. Per Voi invece, come mi (vi) auguro, quell’immagine, tornando a casa fortunatamente si materializza ogni sera e vi consente di abbracciarla realmente, petto a petto, senza cori di sottofondo, magari con semplici scambievoli battiti di cuore. Morire, com’è morto Federico, ucciso senza una ragione, è un qualcosa che non mi darà mai pace. Mi sorge spontanea una domanda, chi è il provocatore, chi è il violento. Non certo quei ragazzi, il cui unico sbaglio è di avere un cuore e un’anima”.

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