Cronaca
20 Dicembre 2017
Juan Ignacio Zoido conferma che le forze dell'ordine spagnole non sapevano di dare la caccia a Norbert Feher. Maxi scorta per portarlo a Saragozza

Igor. Il ministro dell’Interno spagnolo: “La Guardia Civile non conosceva sua identità e pericolosità”

di Daniele Oppo | 2 min

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Il ministro dell’Interno spagnolo, Juan Ignacio Zoido, conferma una notizia che già era trapelata immediatamente dopo l’arresto di Norbert Feher: la Guardia Civil non sapeva che fosse lui quando lo cercava e quando lo ha catturato.

Zoido ha risposto alle domande dei giornalisti iberici dopo che Eva Febrero, la vedova dell’agricoltore ucciso il 14 dicembre (José Luis Iranzo) insieme a due agenti della polizia, si era molto lamentata dell’assenza di informazioni da parte della Guardia Civil sulla pericolosità del killer al momento delle ricerche avviate dopo le aggressioni del 5 dicembre con il ferimento di due persone in una casa colonica ad Albalate.

Juan Ignacio Zoido

Il ministro dell’Interno spagnolo Juan Ignacio Zoido

“Capisco il profondo dolore che sta provando” ha detto il ministro spagnolo alla moglie di Iranzo, “posso dirle che la Guardia Civile non conosceva l’identità e la pericolosità di quella persona”.

Secondo quanto ha spiegato Zoido, dunque, da subito la forza di polizia si è messa sulle tracce del criminale, “incrementando gradualmente” anche le forze in campo, ma “la mancata conoscenza della natura violenta dell’assassino ha impedito che potesse essere fermato prima”.

Feher è al momento detenuto nel carcere di Zuera (Saragozza) ed è stato collocato in un’unità di isolamento, dove sono detenuti circa 20 prigionieri, tra cui anche diversi terroristi jihadisti.

Per scortarlo nella città aragonese è stata impiegata una maxi scorta: sei pattuglie, quattro camionette e due suv della Guardia Civil.

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