Attualità
16 Dicembre 2017
Durante il "Festival dell'Europa 2017", che si è tenuto nell'auditorium dell'istituto

Al Carducci si parla di Europa

di Redazione | 2 min

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Dai trattati di Roma al trattato di Lisbona, sessanta anni di Europa. Questo il tema che è stato affrontato dagli studenti del Liceo Carducci di Ferrara durante il “Festival dell’Europa 2017”, che si è tenuto nell’auditorium dell’istituto nella giornata di mercoledì 13 dicembre

“Mi sta particolarmente a cuore parlare di Europa -ha spiegato la dirigente scolastica Licia Piva-. La nostra scuola è aperta all’internazionalizzazione, ed è sintomatico parlare di Europa oggi, per mostrare quanto la storia sia fatta di corsi e ricorsi: nel 1945 quando il mondo usciva da una guerra devastante sei Paesi decisero di unirsi per superare i nazionalismi e questo ha portato la pace , oggi assistiamo ad un’inversione di tendenza”.

Il Carducci ha deciso di dedicare proprio agli studi sull’Europa un’ aula della scuola, inaugurata nel corso della mattinata.

A dare un quadro generale delle tappe che dalla Ceca, comunità economica del carbone e dell’acciaio, al trattato di Maastricht hanno portato alla formazione dell’odierna comunità europea è stato Paolo Borghi, direttore del centro di documentazione e studi sulla comunità europea dell’Università degli Studi di Ferrara, che con il suo intervento “L’Europa dopo Lisbona: unione o dis unione” ha spronato i ragazzi a non prendere per ‘oro colato’ il disfattismo che circola in merito all’Unione Europea.

“Il momento di più alto benessere e unione è stato il 1992 con la firma del Trattato di Maastricht, che ha mostrato come la collaborazione fosse fruttuosa: nessuno allora pensava ad uscire -ha spiegato Bruni -. Con questo trattato si toglie la parola ‘economica’, diventa solo Comunità Europea, stabilendo che ci si doveva occupare di problemi sovranazionali legati anche ad altri ambiti”.

La mattinata di lavori è proseguita con gli interventi della studentessa Antonia Giannella che ha raccontato la sua esperienza di erasmus, di Lucia Bruni che ha spiegato agli studenti il progetto “il mio cuore per il cuore dell’Europa”, di Andrea Bertocco in rappresentanza dei giovani federalisti europei e di Caterina Guitti, rappresentante di Mep Italia, che organizza per gli studenti simulazioni dei lavori del Parlamento Europeo.

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